All’indomani della tragedia il Codacons chiede chiede che si cominci subito a ragionare sulla ricostruzione del ponte crollato.
“È assurdo pensare, dicono dal Codacons – alla “Gronda”: questa richiederebbe tempistiche per la sua realizzazione che la città – letteralmente – non può permettersi, 5/7 anni quando invece il problema va risolto a stretto giro. È invece necessario che Autostrade ricostruisca la struttura come promesso in 5 mesi, così da restituire alla città un manufatto fondamentale per i flussi commerciali e turistici”.
“Altro che Gronda: per evitare di strangolare economicamente la città il ponte va ricostruito al più presto, e deve pensarci Autostrade per l’Italia. Una delle città più importanti del Paese non può rimanere spaccata in due, in attesa dei tempi giurassici di politica e amministrazione”, dichiara il Presidente Carlo Rienzi.
L’Associazione infine chiede il blocco dei mezzi pesanti sul Viadotto A6 Ferrania, in zona Cairo Montenotte, per 30 giorni, così da dare modo ai tecnici di provvedere alle necessarie verifiche sullo stato e la sicurezza della struttura. E impiego del genio militare – non di privati – per realizzare a stretto giro le verifiche necessarie insieme ai gestori, così da minimizzare l’impatto sul traffico.
In questo senso il Codacons ha deciso di diffidare il prefetto di Savona. Al prefetto, quindi, chiamato in causa quale responsabile diretto della sicurezza pubblica, l’Associazione chiede di disporre un blocco “temporaneo” per alleggerire il traffico sul viadotto a rischio: una necessità che s’impone alla luce dei fatti per dar modo di svolgere un’attenta opera di monitoraggio e valutazione del rischio, con disagi minimi per l’economia e il commercio (vista la possibilità per gli autotrasportatori di individuare percorsi alternativi, come accade normalmente allorché i sindaci vietano il passaggio dei TIR nel loro Comune).