Coldiretti, l’economia ligure riparte dal settore agricolo, ittico e agrituristico e la regione deve reagire velocemente
Coldiretti, l’economia ligure riparte dal settore agricolo. “Le istituzioni devono rendersi conto che in una regione come la nostra, che vive molto di peculiarità, di export e di turismo, la crisi legata al conflitto russo-ucraino ha colpito trasversalmente tutte le imprese.
È necessario, pertanto, mettere in atto più provvedimenti e destinare maggiori risorse a tutti i comparti, senza precludere l’adesione a nessun tipo di settore produttivo”. Queste le richieste di Coldiretti Liguria, della cui rivendicazione sindacale si fanno portavoce il Presidente regionale, Gianluca Boeri, e il Delegato Confederale, Bruno Rivarossa.
“La Misura 22 – continuano Boeri e Rivarossa – da sola non basta. Rispetto ai costi del 2021, nel 2022 le imprese hanno dovuto far fronte a rincari pesanti, su più fronti. Dal +170% dei concimi al +20-30% dei fitofarmaci, dal +20-40% dei vasi per la floricoltura al +40-60% dei mangimi, passando dal +20-30% del materiale per confezionamento, dal +150% del gasolio e delle spese energetiche e dal +96% del foraggio, fino ad arrivare al +42-45% del mais per le aziende zootecniche.
Partendo proprio dalla suddetta Misura 22, che, per l’appunto, così come è stata presentata non soddisfa le difficoltà subite dalle aziende del nostro territorio, è dunque necessario che il PSR 2023-2027 tenga in conto tutte le sofferenze vissute dalle nostre imprese, sulla cui base la Regione deve prevedere lo stanziamento di maggiori risorse rispetto a quelle preannunciate, da destinare a tutti i comparti produttivi, pena il danneggiamento di alcuni settori fondamentali per l’economia ligure.
Economia che, come ben noto, in Liguria parte proprio dal sistema agricolo, dalla pesca e dal turismo rurale. Riteniamo, pertanto, che la situazione attuale necessiti di un’attenzione particolare e dello stanziamento di più fondi, perché in caso contrario l’economia della Liguria non potrà ripartire.
In virtù di quanto appena premesso, dunque, la Regione deve farsi carico della condivisione immediata della programmazione del prossimo PSR, al fine di inserire stanziamenti che consentano la destinazione di maggiori risorse a tutti i comparti: cosa che, alla data attuale, manca. Servono più risorse, oggi e dal 2023 in avanti”.