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Colpo fallito a Castello Mackenzie: ladri fuggiti dopo intervento del custode

Castello Mackenzie a Genova (foto di repertorio fb)

Colpo fallito a Castello Mackenzie a Genova Castelletto, oggi sede di una casa d’aste. Il piano era stato studiato nei minimi dettagli. E però quello che poteva essere un furto molto ricco è finito con un “buco” nell’acqua.

Il custode del castello, progettato dall’architetto Coppedè, è riuscito a sventare il tentativo di una banda del buco che nelle scorse notti ha provato a entrare attraverso un tunnel usato come rifugio antiaereo durante la seconda guerra mondiale.

La struttura attualmente ospita una casa d’aste e nelle stanze sono custodite opere d’arte, oggetti d’arredamento e manufatti preziosi.

La banda, secondo quanto ricostruito dagli agenti delle Volanti della Polizia di Genova, è riuscita a entrare smurando l’ingresso esterno nei pressi della stazione del trenino di Casella.

Dopo avere sfilato i mattoni, il gruppo si è infilato nel tunnel fino a raggiungere una porta che immette nel maniero.

L’ingresso era stato “murato” con una porta blindata coperta da un pesante mobile. I ladri, però, armati di fiamma ossidrica sono riusciti a smurarla.

Tuttavia, il custode ha cominciato a sentire puzza di bruciato e degli strani rumori provenire da dietro il mobile. Ha quindi urlato di andare via e poi ha chiamato la Polizia.

Quando gli agenti delle Volanti, tempestivamente intervenuti, sono arrivati non hanno trovato più nessuno.

Subito sono partite le indagini, ancora in corso per individuare i responsabili. I poliziotti hanno sequestrato le immagini delle telecamere di videosorveglianza della stazione vicina e quelle del castello.

I sospetti degli investigatori è che i ladri abbiano agito per andare a colpo sicuro e che conoscessero bene la zona e i luoghi ormai chiusi da anni.

Il castello, costruito tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 da Coppedè su commissione dell’assicuratore scozzese Evan Mackenzie, durante la seconda guerra mondiale fu prima occupato dai tedeschi e poi dalle truppe alleate.

Negli anni ’50 venne adibito a caserma dei carabinieri. Venne poi riconosciuto come monumento nazionale e adibito anche a sede di attività sportive indoor. Dal 2002 ospita la casa d’aste.