Lavori di demolizione del Ponte Morandi.
I rappresentanti del Comitato Liberi Cittadini di Certosa nei giorni scorsi hanno presentato un esposto in procura a Genova sul rischio amianto e polveri (sulla loro pagina fb hanno comunicato il testo integrale).
Oggi si sono incontrati con un pm sostenendo però che “non vogliono bloccare i lavori” ma avere solo “garanzie per la salute dei cittadini” che tuttavia sono un preciso dovere di legge già ampiamente garantito dalle disposizione cui deve sottostare la Struttura commissariale di Governo.
Tra l’altro, oggi il sindaco Marco Bucci ha ribadito: “”Se dovesse essere riscontrata presenza di amianto oltre i valori consentiti sul cantiere di ponte Morandi e dovessimo stoppare i lavori di demolizione con esplosivo, abbiamo un piano B e anche un piano C per portare avanti lo smantellamento del ponte. Se non si potrà usare l’esplosivo utilizzeremo altre tecniche, più costose e che necessiteranno di tempi più lunghi ma il nostro interesse prioritario è la salute dei cittadini e se ci vorrà più tempo cercheremo di compensare i ritardi riorganizzando i lavori”.
Tramite il loro legale, i cittadini hanno comunque anticipato al sostituto procuratore che “in corso di indagini saranno incaricati nostri tecnici di fiducia per effettuare analisi e accertamenti in contraddittorio con quelle che disporrà il pubblico ministero”.
Il Comitato ha quindi giudicato “costruttivo” il colloquio con il sostituto procuratore, sottolineando “l’atteggiamento non scontato del pm in quanto ci ha detto che il nostro interesse circa il rischio zero per la salute dei cittadini coincide con il suo”.
Le preoccupazioni riguardano in particolare modo la tecnica dell’esplosione controllata.
La prima esplosione con circa 50 microcariche per l’abbattimento della pila 8 del Ponte Morandi sul moncone ovest, è in programma sabato prossimo.