Il Comitato Permanente della Resistenza della Provincia di Genova, riunito sotto la Presidenza del Sindaco Marco Bucci per la preparazione della Festa del 25 aprile, su proposta di Giacomo Ronzitti, Presidente dell’ILSREC, approva la seguente dichiarazione:
“Il Comitato Permanente della Resistenza della Provincia di Genova nel sottolineare che la data del 25 aprile, insieme a quella del 2 giugno, Festa della Repubblica, rappresentano i momenti fondativi della democrazia costituzionale italiana, fa appello alla cittadinanza affinché partecipi alle cerimonie promosse dal Comitato e dalla Civica amministrazione numerosa e con spirito unitario, come fu quello che animò i combattenti, civili e militari, nella lotta partigiana.
È questo il modo più coerente per ricordare il loro sacrificio e i valori di libertà che hanno accomunato i genovesi nella lotta di liberazione, che hanno guadagnato alla Città la Medaglia d’oro al Valor Militare e che la sera del 25 aprile 1945 portarono alla resa del Generale Günther Meinhold nelle mani dell’operaio Remo Scappini, Presidente del CLN Liguria.
Esprime altresì la più netta condanna per gli episodi che inneggiano tristemente a figure e simboli del passato regime fascista, che si macchiò di mostruosi delitti e soprusi, dell’infamia delle leggi razziali e fu complice della deportazione di migliaia di esseri umani innocenti.
Sottolinea che la Resistenza italiana rappresenta l’incontro di uomini e donne, di ceti sociali e forze di ispirazione ideale e culturale diverse le quali seppero, tuttavia, unirsi al di là delle loro specifiche sensibilità, per difendere la dignità propria e della propria Patria.
Per questo la Resistenza è patrimonio di tutta la Comunità, che vive nell’ordinamento repubblicano che nessuno può violare o strumentalizzare per fini di parte.
Con questo spirito il Sindaco di Genova parteciperà in rappresentanza della città di Genova alla cerimonia della Benedicta domenica 7 aprile nel 75° dell’eccidio della “Pasqua di sangue”, per rendere omaggio e quanti caddero in quei drammatici momenti sotto il piombo nazifascista, per dare e noi quei diritti democratici, civili e sociali che ad essi vennero negati”.