“L’attività della Commissione Regionale Antimafia è stata molto intensa quest’anno, così come lo scorso, per dare un impulso notevole alla lotta alla criminalità organizzata attraverso le proposte di legge e gli elementi operativi che rientrano negli argini delle nostre mansioni. In Liguria dobbiamo tenere l’allarme sempre molto alto perché la nostra regione, nonostante l’enorme lavoro delle Forze dell’ordine, della Magistratura e tutti coloro che sono interessati al problema, si rivela appetibile per le cosche, soprattutto quelle della ‘ndrangheta”.
E’ il commento del presidente della Commissione Regionale Antimafia, Roberto Centi (Lista Sansa), alla relazione annuale sull’attività della Commissione presieduta, illustrata stamane in aula e approvata all’unanimità dal consiglio regionale.
“In Liguria dobbiamo tenere l’attenzione sempre molto alta perché non siamo esenti dal fenomeno mafioso – ha sottolinea Centi – solo nell’ultima settimana abbiamo avuto notizia del sequestro di oltre una tonnellata di cocaina in porto a Savona, altri 300 kg sono stati sequestrati in un B&B di Celle Ligure e a Levante sono emersi i fortissimi interessi della cosca vibonese Bonavota sulle aziende edili nella zona tra Chiavari e Deiva Marina.
In questo contesto, entrando nel vivo delle azioni concrete messe in campo dalla commissione che ho l’onore di presiedere, vorrei sottolineare i risultati raggiunti dal bando per la ristrutturazione dei beni confiscati alla mafia emanato lo scorso agosto dalla giunta regionale anche grazie all’impulso che sul tema è stato dato dalla presidenza, dalla vicepresidenza e da tutti i colleghi della commissione.
Su 500mila euro messi a bando, sono arrivate richieste totali per 493mila euro da parte di sei Comuni della Liguria per otto beni dislocati tra Genova (due), La Spezia (due), Spotorno, Serra Riccò, Pietra Ligure e Arcola.
I 493mila euro, viste le norme di bilanciamento tra fondi regionali e cofinanziamento comunale, sono in grado di generare investimenti per più di 700mila euro.
Un risultato di grande valore sociale, civico e simbolico, di cui beneficiano tutte le aree della Liguria, ulteriormente migliorabile tenuto conto del fatto che il consiglio regionale ha approvato all’unanimità, nella sessione di bilancio dello scorso dicembre, un mio ordine del giorno firmato da tutti i gruppi regionali, che prevede un ulteriore implementazione di 100mila euro del fondo in questione, per un totale di 600mila euro.
Si è innescato, a nostro avviso, un circolo virtuoso che colloca la Liguria tra quelle Regioni che hanno dato gli impulsi più decisi e normativamente fattivi alla lotta al crimine organizzato sul piano del riuso dei beni.
Tra le attività della commissione, ricordo la proposta di legge recante ‘Interventi per la valorizzazione e il riutilizzo di beni ed aziende sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata’, a cui si è presto affiancato il disegno di legge 127, promosso dall’assessore Andrea Benveduti (Lega) a nome della giunta.
Poiché i due testi impattano su identica materia, ne è stato disposto l’esame abbinato.
A oggi è terminata l’illustrazione di entrambi i provvedimenti e pertanto, nei prossimi mesi, si procederà ad audizioni e alla discussione al fine di addivenire ad un unico testo condiviso.
Inoltre, ricordo l’audizione in sala consiliare del Coordinamento delle commissioni e degli osservatori regionali sul contrasto della criminalità organizzata e la promozione della legalità.
In questo contesto è stata formulata richiesta formale e si sono verificate le condizioni perché Regione Liguria si facesse promotrice, assieme ad altre regioni del Nord, di un’iniziativa presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, affinché i fondi del Pnrr destinati al recupero dei beni confiscati non si limitassero alle regioni del Sud, come improvvidamente previsto nella norma di legge, ma venissero estese anche al Nord, anche in considerazione del fatto che proprio al Nord è presente un terzo del totale nazionale di detti beni.
La commissione ha curato fin dall’inizio l’iter della lettera, che è stata inviata nei tempi previsti da parte dell’assessore competente alla Regione Lombardia, capofila della meritoria iniziativa, con successiva trasmissione per competenza al presidente Mario Draghi”.
Abbiamo quindi sostenuto le iniziative volte a favorire una cultura dell’antimafia in Liguria. In particolare, presentazioni di libri, dibattiti, lezioni, seminari organizzati insieme ad associazioni e scuole su tutto il territorio regionale con l’obiettivo di sensibilizzare non solo i giovani su un fenomeno che deve preoccupare tutti i liguri e spronare la politica a lavorare per quanto, ed è molto, di sua competenza.
Il punto principale su cui focalizzeremo le nostre attenzioni nel 2023 sarà quello dei grandi appalti Pnrr visti i fiumi di miliardi di euro che transiteranno in Liguria per le grandi opere quali la diga del porto di Genova, che, ricordo, è il progetto più grande a livello nazionale.
Parallelamente proseguiremo con le varie audizioni e ci concentreremo su altri temi quali le infiltrazioni della malavita nel mondo del gioco d’azzardo, il traffico di sostanze stupefacenti attraverso i porti della Liguria e i beni confiscati alla criminalità organizzata”.