“I consiglieri liguri d’opposizione cercano in tutti i modi di creare confusione tra quelle che dovevano essere le responsabilità del Governo centrale e quelle delle Regioni, che invece hanno agito subito sul territorio per l’emergenza coronavirus con i pochi strumenti e ‘Dpi’ messi a disposizione”.
Lo ha dichiarato oggi il vicecapogruppo Paolo Ardenti (Lega) durante la relazione in consiglio regionale sui lavori della commissione d’inchiesta sull’emergenza Covid-19 in Liguria.
“Se il Governo ha agito con forte ritardo – ha aggiunto Ardenti – le Regioni hanno sempre anticipato di almeno due settimane le indicazioni che sarebbero poi arrivate da Roma, anche con l’assunzione di responsabilità da parte dei dirigenti delle Asl sul territorio.
Quando poi il ministero della Salute inviava le sue successive circolari, per fortuna i contenuti rispecchiavano quanto già messo in atto a livello locale, confermando quindi la bontà delle decisioni prese e facendo tirare un sospiro di sollievo ai dirigenti che avevano rischiato personalmente nell’interesse della comunità ligure.
In commissione è inoltre emerso che da un lato ci sono state Asl liguri che si sono prontamente attivate. Dall’altro alcuni distretti territoriali che sono stati invece meno veloci.
In ogni caso, tutte le nostre Asl hanno lavorato in modo proficuo e la lentezza di reazione riscontrata in alcuni casi è stata dovuta, come riconosciuto anche dall’Ordine ligure dei medici, dalla carenza di dispositivi di protezione individuale, per cui era competente il ministero della Salute e la Protezione civile nazionale, che non erano stati inviati da Roma.
In sostanza, il sistema sanitario regionale della Liguria, anche rispetto a quello di altre Regioni, come Emilia Romagna e Lazio, ha senz’altro agito meglio e i risultati sono evidenti.
In particolare, vorrei ringraziare i sanitari dell’Evangelico di Genova, che senza tanto clamore sono stati i primi a scendere in campo nella battaglia contro il coronavirus e, sotto la regia di Alisa, hanno supportato e accolto nell’ospedale anche i primi pazienti savonesi positivi al Covid-19 dando tempo all’Asl2 di riorganizzarsi”.