Ieri in consiglio comunale a Genova è stata presentata la mozione sul “Rilancio filiera industriale nucleare”, presentata dai consiglieri di Genova Domani Federico Barbieri e Lorenzo Pasi e dal consigliere di Vince Genova Paolo Gozzi.
“Visto la costituzione da parte del MASE della PNNS (Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile) e considerato che – hanno spiegato Pasi e Gozzi – sul territorio genovese, Ansaldo Nucleare S.p.A., si distingue per competenze nel settore nucleare attraverso particolari specializzazioni quali la progettazione e costruzione di nuovi impianti, oltre che nella ricerca tecnologica, nella costruzione e sperimentazione di prototipi, operando soprattutto a livello internazionale e che l’accordo firmato tra Ansaldo Nucleare ed EdF, pone Ansaldo Nucleare come unico partner ingegneristico e industriale per l’esecuzione del progetto Nuward, legato alla realizzazione di un impianto a tecnologia SMR, con questa mozione abbiamo voluto impregnare la giunta Bucci a farsi promotore presso le opportune sedi governative del rilancio a livello nazionale della ricerca tecnologica ed ‘energia nucleare’; ad adoperarsi per il ripristino di una filiera industriale sul territorio genovese legata all’energia nucleare, tale da garantire il primato della città di Genova in ambito nazionale e internazionale sia dal punto di vista produttivo, sia tecnologico e di competenze nel detto settore; a partecipare ad una commissione convocata con urgenza con l’audizione dei maggiori portatori d’interesse tra cui Ansaldo Nucleare S.p.A.”.
Sullo stesso tema sono stati presentati tre ordini del giorno: il primo dal consigliere Bruzzone della lista RossoVerde che impegna sindaco e Giunta: “ad attivarsi nelle forme e nei modi ritenuti idonei, presso le Sedi opportune, circa la necessità di procedere con la ricerca tecnologica finalizzata ad ottenere una energia pulita; a farsi promotore di un incontro, anche in Sede Istituzionale, sullo stato dell’arte di avanzamento di bonifica delle ex aree nucleari, così da portare Genova come promotrice di uno dei dibattiti più interessanti degli ultimi decenni”. il secondo dal consigliere Pandolfo del Pd che impegna il sindaco e la Giunta “ad attivarsi nei confronti dell’Assessorato allo Sviluppo economico della Regione Liguria e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy al Governo nazionale, per garantire la continuità della produzione di Ansaldo Green Tech a Genova” e il terzo dal consigliere D’Angelo dello stesso partito che impegna sindaco e Giunta a: “A sostenere a livello nazionale ed europeo ogni sforzo necessario a realizzare gli obiettivi di decarbonizzazione e progressiva uscita dalla dipendenza dalle fonti fossili; a sostenere a livello nazionale programmi di ricerca e sviluppo dei sistemi a fusione e a fissione, del tipo quarta generazione, per consentire al Paese di mantenere le posizioni avanzate e di leadership conquistate nel settore, tenendo conto dell’esigenza di assicurare un impegno prioritario a sostenere lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie di fonti rinnovabili, l’efficienza energetica e la diversificazione delle fonti gas attualmente in uso, nell’ottica dell’autonomia energetica del Paese e per il raggiungimento dei target di neutralità climatica nei tempi stabiliti al 2030 e al 2050, concordati a livello europeo; a sollecitare il Governo nazionale a concludere entro il 2023 il programma, già avviato, per l’individuazione di un sito unico per i rifiuti nucleari sia di intensità bassa e media sia, in fase intermedia, per gli stessi rifiuti ad alta intensità, al fine di favorire la messa in sicurezza dei territori e di ottemperare alle direttive europee, interrompendo la procedura d’infrazione attualmente in atto, con i relativi costi, aggravati dagli oneri versati ad altri Paesi che attendono di poter restituire il materiale riprocessato delle nostre centrali dismesse, a sollecitare il Governo nazionale affinché venga garantita la piena operatività gestionale ed occupazionale di Sogin, al momento fortemente compromessa, e un suo rilancio industriale, scongiurando che si possa disperdere il suo patrimonio di competenze e professionalità e che possano venire meno le condizioni di sicurezza degli impianti, tenuto conto della strategicità delle sue attività di decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi; a farsi parte attiva affinché vengano valutati a livello nazionale, nel corso dei programmi di ricerca e sviluppo in particolare sulla fissione di IV generazione, i rischi legati al possibile «dual use» militare e civile, dello sviluppo ulteriore della fissione e della compatibilità con i trattati di non proliferazione; a prevedere, in sinergia con l’Università di Genova, la formazione di competenze, tramite il potenziamento dei corsi e dell’offerta di formazione universitaria nell’ambito nucleare, anche attraverso l’eventuale reclutamento di docenti e ricercatori formatisi all’estero”.
Sulla stessa sono stati presentati 14 emendamenti: 1,2,3 e 4 a firma del consigliere Bruzzone, 5 della consigliera Lodi, 6 e 7 del consigliere Pandolfo, 8,9,10,11,12,13 e 14 del consigliere Ceraudo del M5S. Il proponente non ha accettato gli emendamenti 1,2,3,4, ha accettato invece, unendoli, il 5 e 7 e l’emendamento 6. Gli emendamenti dall’8 al 14 non sono stati accettati.
L’assessore comunale Matteo Campora ha espresso parere favorevole alla mozione, parere contrario al primo ordine del giorno, favorevole al secondo e al terzo.
Il primo ordine del giorno è stato respinto con 19 voti contrari della maggioranza e 12 favorevoli della minoranza, si è astenuta la consigliera Cristina Lodi.
Gli ordini del giorno 2 e 3 sono stati approvati all’unanimità.
La mozione così come emendata è stata approvata con 26 voti. Quattro i voti contrari: M5S, Lista RossoVerde e Uniti per la Costituzione.