In media impiegano 29 giorni per saldare i propri debiti: La Spezia tra le province più “lente”, Genova tra le più veloci
Grasso (Confartigianato): «Valori in media positivi, ma le imprese liguri
ricevono ancora 57 milioni di euro oltre i 60 giorni. La strada maestra
resta la compensazione secca, diretta e universale tra debiti e crediti»
29 giorni in media per saldare, il 40,6% dei Comuni entro i limiti di
legge, il 68,2% di pagamenti corrisposti entro i 30 giorni tassativi. Sono
i principali numeri della Liguria per ciò che riguarda i tempi di
pagamento della Pubblica amministrazione.
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Ufficio studi Confartigianato,
relativi al primo semestre 2019 (fonte ministero dell’Economia e delle
Finanze), in un’Italia ai primi posti in Europa per i debiti commerciali
delle PA, che viola la direttiva europea sul tema e che mostra ampie
differenze territoriali, la Liguria si posiziona tra le regioni più
virtuose: è al terzo posto tra le regioni virtuose dopo Bolzano (20
giorni) e Veneto (28) con una media di 29 giorni per i pagamenti
dell’amministrazione pubblica, contro una media nazionale di 37 giorni.
Nella nostra regione 95 Comuni saldano entro 30 giorni, 88 entro 60
giorni, 42 entro 90, solo 9 sforano più largamente, arrivando anche a 180
giorni. La Liguria è ai primi posti anche per incidenza delle quote
saldate entro il limite di 30 giorni: è al terzo posto con il 68,2% su un
totale di 578,7 milioni di euro, dopo Provincia autonoma di Bolzano e
Veneto, rispettivamente con il 90% e il 76,5%. La media italiana si ferma
al 42%. Di questi 578,7 milioni di euro il 10%, ossia 57,87 milioni, viene
pagato oltre i 60 giorni.
«Valori nella media positivi, quelli della nostra regione – commenta
Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – ma gli
imprenditori liguri ricevono ancora 57 milioni di euro oltre i 60 giorni,
costringendoli ad attingere da risorse proprie o, peggio, a indebitarsi
con il sistema bancario. E l’Italia, dove la situazione non è affatto
omogenea da questo punto di vista, resta anche tra i fanalini di coda in
Europa per peso sull’economia dei debiti commerciali delle amministrazioni
pubbliche. Debiti che incidono per ben 3 punti di Pil, quota quasi doppia
rispetto all’1,6% della media europea. Uno spread che si assorbirebbe se
venisse adottata la proposta di Confartigianato di compensazione secca,
diretta e universale tra i debiti della PA verso le imprese e i debiti
fiscali e contributivi delle imprese».
A proposito di disomogeneità territoriali, i Comuni spezzini sono quelli a
saldare con maggior lentezza, con 59 giorni in media, quinto posto in
classifica nazionale dopo Rieti, Reggio Calabria, Campobasso e Avellino.
Più virtuosi i Comuni della provincia di Genova, con 22 giorni di media.
Nell’imperiese si sforano di poco i limiti di legge, con una media di 32
giorni, mentre nel savonese la PA salda in media entro 34 giorni. Per
quello che riguarda le quote saldate entro i limiti, fa bene il territorio
genovese con l’89,8% di importi pagati dai Comuni nei 30 giorni, valore
che scende al 50% nel savonese. 38% nell’imperiese e solo l’8% nei Comuni
spezzini, che invece spiccano in negativo con una delle maggiori quote
saldate entro tre mesi, il 58%. Il valore scende a 11,8% nel savonese,
poco più del 2% nel capoluogo e allo 0,8% nell’imperiese, dove la maggior
parte delle fatture viene saldata dalla PA tra i 30 e i 60 gg (61%).