“A livello regionale stiamo affrontando la delicatissima questione delle concessioni balneari e in merito stiamo raccogliendo anche le istanze di numerosi cittadini di Rapallo. Spiace che sulla pelle degli operatori si stia consumando una scaramuccia nel centrodestra. Sono liti e polemiche sterili che creano solo confusione non solo tra i balneatori, ma anche tra coloro che sono interessati a una concessione demaniale”.
Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale Fabio Tosi (M5S).
“Spiace – ha sottolineato Tosi – intervenire tra i litiganti al potere, ma mi trovo costretto a segnalare che quanto stabilito dal Comune di Rapallo con la delibera di proroga delle concessioni fino al 2022 è un atto illegittimo e totalmente nullo perché in contrasto con quanto stabilito della legge statale del 2018 (Legge Centinaio, ndr).
In merito alle affermazioni riportate oggi sulla stampa locale, il sindaco di Rapallo mente sapendo di mentire.
Regione Liguria inviò infatti a tutti i Comuni dei facsimile che spiegavano molto bene come dovevano essere compilate le schede, affinché i titolari di concessioni demaniali potessero presentarsi ai propri uffici comunali per ottenere l’estensione della concessione fino al 2033, come da legge statale vigente.
Dunque, ora, oltre alla beffa ci sarà anche il danno: le associazioni presenteranno quasi compatte ricorso al Tar, visto che molte amministrazioni del Tigullio vogliono andare contro una legge statale, sapendo peraltro di andarci contro.
L’iter porterà con sé spese a carico della cittadinanza, dal momento che i Comuni si dovranno difendere al Tar nominando un loro difensore, le cui spese saranno a carico delle casse comunali e dunque delle tasche dei cittadini. Questa è incapacità amministrativa”.
“Mai viste delle deliberazioni così pretestuose – ha aggiunto la consigliera comunale Isabella De Benedetti – lascia sgomenti un sindaco che cambia idea nell’arco di 15 giorni, revoca il precedente atto e decide di soppiatto, col favore delle tenebre, l’ultimo dell’anno, di danneggiare le aziende balneari della propria città.
In un periodo di emergenza sanitaria, sociale ed economica invece di aiutare le aziende a rilanciare il reparto turistico di Rapallo ormai in ginocchio, le danneggia pesantemente. E per farlo, riesuma addirittura la ‘procedura comparativa’, ex art 36 e 37 del C.N., ormai superata dalle procedure di gara formali, e lascia spazio a semplici domande concorrenti e quindi a scelte assolutamente discrezionali dell’amministrazione su a chi affidare la concessione demaniale marittima.
Questo comportamento lascia pensare che ci siano dei progetti già pronti nelle intenzioni di qualcuno. Progetti magari legati a quelli del Porto e della riqualificazione del Golfo. Certo, saranno forse solo pensieri, ma si sa che a pensar male il più delle volte ci si azzecca”.