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Concorsi all’Università, 25 indagati e 2 prof. ai domiciliari: metà archiviati

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Università degli Studi di Genova

La maxi inchiesta della Procura di Genova si sgonfia

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Genova, su richiesta dello stesso pm, ha archiviato la posizione degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sui presunti concorsi truccati all’Università di Genova per favorire amici e parenti, che nell’aprile 2022 era sfociata in diverse perquisizioni presso l’Ateneo genovese.

In sostanza, secondo quanto riferito oggi, non sussiste una ragionevole previsione di condanna perché la Procura di Genova non ha raccolto sufficienti elementi per dimostrare che quelle assegnazioni non potevano essere fatte rientrare nella discrezionalità dei docenti.

Erano 25 le persone indagate, ora in parte prosciolte da ogni accusa, tra cui i professori Lara Trucco e Pasquale Costanzo (che avevano respinto le accuse, ma erano perfino finiti agli arresti domiciliari, poi revocati), l’avvocato amministrativista Daniele Granara, Camilla Bianchi, garante dell’Infanzia e dell’adolescenza di Firenze.

L’inchiesta della Procura genovese, condotta dalla Guardia di Finanza, era nata dalle rivelazioni dell’avvocata tributarista Caterina Corrado Oliva che aveva fatto ricorso al Tar dopo essere stata esclusa da un concorso.

Il Consiglio di Stato, poi, ha dichiarato definitivamente illegittima l’esclusione di Caterina Corrado Oliva dal concorso per l’assegno di ricerca all’Università di Genova, che era stato assegnato dalla commissione presieduta dall’allora prorettrice Lara Trucco al dottor Luca Costanzo, figlio del professore emerito di Diritto costituzionale Pasquale Costanzo.

Dalle indagini erano emersi presunti “mercanteggiamenti di ruoli e concorsi” per sette bandi. Secondo l’ipotesi di accusa, i concorsi sarebbero stati tagliati su misura per fare vincere i candidati amici.

Il pubblico ministero ha però stralciato per l’imputazione di turbata selezione, falso materiale e ideologico e per soppressione, accesso abusivo a sistema informatico, la posizione degli indagati Trucco, Costanzo, Sciarabba e Dominici. Per questi reati e questi indagati il pm probabilmente chiederà, quindi, il rinvio a giudizio.

“Alcuni dei reati per i quali viene richiesta archiviazione – ha affermato il pm nella sua richiesta accolta dalla gip – sono attribuiti a indagati per i quali verrà esercitata comunque l’azione penale in relazione ad altre fattispecie (Trucco, Costanzo, Vipiana, Sciaranna, Magarò, Antonio Bianchi, Camilla Bianchi e altri).

Per altri indagati, invece, (Carpentieri, Buccico, Contrino, Paparella, Faril, Pollicino, Ioppolo, Calissi, Prastaro) la richiesta di archiviazione è conclusiva, nel senso che non sono stati rinvenuti elementi idonei a formulare una prognosi di condanna per nessuna delle ipotesi di reato iscritte a loro carico”.