E’ stato condannato in primo grado a 12 anni di carcere il papà 40enne di una studentessa di 14 anni, che era stato accusato di avere drogato e stuprato la figlia in una baracca della Val Polcevera. L’imputato, difeso dall’avvocato Leonardo Nicotra, era stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile.
L’orribile vicenda di violenza e degrado era emersa dopo che la minorenne, assistita dall’avvocato Maria Borra, si era confidata con la nonna. Il pubblico ministero Giuseppe Longo aveva chiesto la condanna a 12 anni.
Secondo l’accusa, gli episodi di abuso furono tre, commessi in due giorni. Il padre, un pregiudicato genovese, era riuscito ad ottenere un permesso per vedere la figlia. L’aveva portata a casa e dopo alcuni minuti l’aveva portata in strada, dove in un vicolo le aveva fatto fumare crack. Qui aveva abusato di lei una prima volta.
Poi l’aveva portata in un deposito di rifiuti dove l’aveva ancora violentata. Il giorno dopo aveva stuprato la figlia ancora una volta, in casa. La 14enne era tornata nell’appartamento dove viveva con la nonna e le aveva raccontato tutto. L’anziana aveva quindi segnalato i fatti alla polizia.
L’indagato aveva negato tutto davanti al giudice per l’udienza preliminare, che tuttavia aveva disposto la custodia cautelare in carcere.