Tante aziende del comparto edìle in grave difficoltà, e di conseguenza centinaia, migliaia di posti di lavoro a forte rischio.
Se n’è parlato a Villa Bombrini grazie ad un seminario organizzato da Confapi Industria Liguria.
Gli incentivi messi in campo dal Governo per il rilancio del settore e per dar impulso all’economia di ripresa hanno funzionato soltanto nella sua prima fase. Oggi purtroppo sono molti i soggetti, che hanno avviato o stanno avviando opere di ristrutturazione straordinaria degli edifici nella città di Genova, a trovarsi in una situazione di sofferenza proprio a causa del Decreto dello scorso 27 Gennaio.
Ed è in grossa difficoltà di conseguenza tutto il tessuto imprenditoriale cittadino in campo edile e nell’indotto impegnato in questa attività.
La giornata si è aperta con il saluto del Presidente di Confapi Industria Liguria Massimo Chiesa.
Quindi, sul tema “Bonus edilizi e decreto sostegni ter: troppe modifiche senza visione” hanno parlato un pool di esperti, coordinati da Fortunato Capogreco (foto a destra), Presidente di ANIEM Liguria, l’Associazione Nazionale delle Piccole e Medie Imprese Edili, che fa parte di Confapi; dall’On. Roberto Traversi, ex Sottosegretario alle Infrastrutture ed ai Trasporti all’Avv. Massimo Ciconte, dal Dottore Commercialista Angelo Di Persia alla dott.ssa Francesca Buschiazzo, Vice Direttore Centrale della Banca Passadore e Responsabile della Direzione Intermediazione Creditizia.
La sala era gremita, nel pieno rispetto delle normative anti Covid.
“Ai primi problemi di interpretazione delle norme se e sono aggiunti via via altri, determinati dai tanti decreti che continuamente hanno modificato il provvedimento originario. – hanno spiegato i relatori – Con il Decreto Sostegni del 27 gennaio scorso il Governo ha introdotto il divieto di “doppia cessione”, generatore di un unico e reale effetto: la paralisi del mercato secondario dei crediti. L’introduzione generalizzate di detto divieto secondo il Decreto è uno strumento di contrasto ad eventuali comportamenti scorretti o a frodi. E le banche, soprattutto quelle di minori dimensioni, hanno iniziato a rifiutare l’acquisizione di crediti per cui avevano già manifestato alle imprese la loro disponibilità.”
Un risvolto, quello approfondito nel convegno, che potrebbe essere deleterio anche per i cittadini che si trovano di fronte al rischio di vedere abbandonati i cantieri delle facciate dei loro palazzi o case per le quali hanno già ceduto il credito senza l’opportunità di usufruirne nuovamente per lo stesso immobile, oltre all’evidente disagio per le imprese edili che non potranno più far fronte ai propri impegni con rischio di fallimento e successiva perdita di posti di lavoro.
Insomma, uno scenario apocalittico ma purtroppo reale, da arginare con interventi concreti. Un vero e proprio grido d’allarme che Confapi Industria Liguria ha lanciato al mondo delle istituzioni e agli stakeholders della filiera.
di FRANCO RICCIARDI