Verso il Giubileo. Al fine di arrivare preparati all’incontro giubilare del 2025, la Fondazione “Fratelli tutti”, che affonda le proprie radici nell’enciclica di Papa Francesco, ha promosso una serie di incontri tematici di riflessione e discussione sui temi importanti toccati dallo scritto del Pontefice.
Il 4 marzo scorso, presso l’aula Paolo VI si è tenuto il simposio dal titolo “La giustizia biblica e la fraternità”, a cui ha partecipato una delegazione di Confcooperative Liguria, al fine di portare all’incontro la voce del terzo settore.
Una vasta platea fatta di religiosi, di operatori del terzo settore, professionisti come avvocati e mediatori sociali ma anche volontari, accompagnati dal biblista Pietro Bovati S.I., Segretario Emerito della Pontificia Commissione Biblica, ha esplorato le pagine della Sacra Scrittura ricevendo alcune coordinate per una riflessione teologica in tema di giustizia, perdono e punizione.
Dalle parole del docente emerge con forza la necessità di coniugare la sanzione con il superamento del conflitto per giungere, attraverso un cammino comune di dialogo, al superamento dello stesso.
Il secondo ospite della Tavola rotonda, è stata la signora Gemma Capra Calabresi, vedova del Commissario Luigi Calabresi, che ha proposto la propria testimonianza di vita e di fede dove l’esperienza del perdono è la chiave di volta del suo itinerario esistenziale.
La persona autore di un delitto può essere vista sotto un aspetto del tutto differente e, proprio su questa parte, occorre agire per trarre aspetti positivi dalla globalità dell’essere umano e sulla sua possibilità di redenzione.
I lavori sono stati moderati da Padre Francesco Occhetta S.I., Segretario Generale della Fondazione Fratelli tutti.
Al termine dei contributi proposti, i partecipanti sono stati suddivisi in laboratori di dialogo dove ciascuno ha condiviso le suggestioni sul tema ma soprattutto narrare le proprie esperienze di vita e professionali in questo campo. Il lavoro dei singoli gruppi è stato poi socializzato in plenaria.
I lavori del simposio hanno fatto emergere la necessità del superamento della giustizia afflittiva, per arrivare a quella riparativa, che vede nel superamento del conflitto tra vittima e reo e, che ha come propri capisaldi il perdono ed il cambiamento reale dei soggetti convenuti
In questo senso, occorre anche un vero e proprio coinvolgimento della comunità come soggetto terzo di aiuto e supporto agli attori della scena giuridica.
Anche il carcere come istituzione ha necessità di un ripensamento che, nell’ottica indicata dalla Costituzione, sia davvero un luogo di rieducazione e di reinserimento e non solo una struttura detentiva dove scontare la pena. I dati sulla recidiva indicano infatti un altissima percentuale di persone che ricadono nel reato, dato che tende ad abbassarsi notevolmente solo se la pena è collegata ad un percorso pedagogico volto al rientro nella società civile.
Occorre tuttavia un intervento professionale supportato dalla presenza di volontari, che veda una strutturazione ed una regia condivisa.
Al termine dei lavori, i partecipanti hanno potuto visitare la Basilica di San Pietro completamente vuota che, grazie alla guida del parroco, ha offerto nel silenzio del suo incanto, un momento di grande bellezza e suggestione.
I lavori del cammino giubilare continueranno nei prossimi mesi, sempre incentrati sulle tematiche affrontate da Papa Bergoglio.
Il percorso comune, fatto da diverse aree della società che si ritrovano a parlare diffusamente degli argomenti proposti, ha il senso di arrivare al grande Giubileo del 2025 pronti e preparati per affrontare le sfide sempre più complesse ed articolate che la società contemporanea pone di fronte. Roberto Polleri