Prosegue la fase molto delicata sui mercati finanziari globali, sempre alle prese con i timori legati al inflazione e crescita economica, all’andamento del Covid in Cina e alle conseguenze del conflitto in Ucraina.
Chiederà di alzare nuovamente i tassi di interesse Jerome Powell, presidente FED? Chiediamo a Riccardo Grossi, consulente finanziario, abilitato all’offerta fuori sede.
«In occasione di un evento organizzato dal Wall Street Journal Powell ha utilizzato toni particolarmente hawkish (politiche monetarie più “dure”) dichiarando che la Fed è pronta ad alzare i tassi oltre il 2.5% – ovvero il tasso neutrale – qualora le pressioni inflazionistiche non dovessero dimostrare di convergere verso livelli inferiori.»
Quali scelte si dovranno adottare per tornare alla stabilità dei prezzi e servizi?
«La stabilità dei prezzi di beni e servizi resta il fondamento dell’economia e l’obiettivo da raggiungere mediante una politica monetaria convincente e determinata nell’arginarne l’aumento. Powell ha ribadito che il FOMC* andrà avanti con i rialzi dei tassi di interesse fino a quando non vedrà prove tangibili che l’inflazione si stia riducendo. Si è espresso negli stessi termini anche il governatore della Fed di Chicago Evans che ha aperto anch’egli chiaramente la porta alla possibilità che la Fed sarà costretta ad aumentare i tassi di interesse al di sopra del tasso neutrale».
Come va l’economia russa, considerando le sanzioni economiche e l’aumento dei prezzi delle materie prime?
«Sul fronte ucraino il prolungarsi del conflitto armato, i prezzi delle materie prime elevati e tutte le sanzioni economiche imposte ai danni del Cremlino stanno enormemente danneggiando l’economia russa».
Ci sarà un calo del PIL russo per il 2022 e l’anno seguente?
«Sulla base dei dati elaborati dal Ministero dello Sviluppo economico e delle Finanze della Federazione russa, il PIL russo è atteso in contrazione del 7.8% nell’anno in corso e dello 0.7% per il prossimo anno».
Quali sono le ultime strategie dell’Amministrazione Statunitense verso la Russia?
«Oltre oceano, l’amministrazione Biden sta cercando di mettere alle strette Putin prendendo in considerazione l’ipotesi di bloccare definitivamente la capacità della Russia di pagare i bondholders** statunitensi qualora Mosca non dovesse rispettare la deadline della scadenza naturale prevista per la prossima settimana.»
Può resistere e per quanto tempo un economia isolata come quella del Cremlino?
«A testimonianza della delicatezza del momento, i Credit Default Swaps – indicativi del rischio di default stimato dal mercato – per la Russia attualmente segnano una probabilità pari al 90% di default entro l’anno.» Conclude il consulente finanziario Grossi. ABov
(*Il FOMC Federal Open Market Committee, comitato monetario della Federal Reserve; si occupa di decisioni di politica monetaria a breve e lungo termine.)
(**L’obbligazione (in inglese bond) è un titolo di credito emesso da società o enti pubblici come lo Stato o una municipalità per raccogliere denaro a debito.)