ROMA Qui Quirinale. Esce alle ore 10:50 dal colloquio con il Presidente della Repubblica, il Premier Giuseppe Conte con l’incarico in tasca appena conferitogli da Sergio Mattarella.
Ecco il suo discorso alla stampa fuori dallo Studio alla Vetrata
“Il presidente della Repubblica, che ringrazio, mi ha conferito l’incarico di formare il governo, che ho accettato con riserva; oggi stesso avvierò le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari”. Sono queste le prime parole di Giuseppe Conte dopo aver ricevuto l’incarico al Quirinale.
“Non sarà un governo contro ma per il bene dei cittadini”. Lo afferma il premier incaricato Giuseppe Conte, aggiungendo: “Viviamo una fase delicata del Paese. Priorità è la Manovra di bilancio”
“Stagione riformatrice, di rilancio, di speranze, che offra al paese certezze”. Lavoreremo per “un Paese migliore, un Paese che abbia infrastrutture sicure, reti efficienti, che si alimenti con energie rinnovabili, che valorizzi i beni comuni, che integri stabilmente nella propria agenda politica il benessere eco-sostenibile, che rimuova diseguaglianze di ogni tipo”. Lo dice il premier Giuseppe Conte dopo aver ricevuto l’incarico al Quirinale.
“Deve essere un Paese nel quale la pubblica amministrazione non sia permeabile alla corruzione, un Paese con una giustizia più equa ed efficiente dove le tasse le paghino tutti, ma proprio tutti, ma le paghino meno. Deve essere un Paese di riferimento nella protezione delle persone con disabilità, che non lasci che i giovani si disperdano con esperienze all’esterno ma che sia un paese attraente per giovani che sono all’estero, che veda un Mezzogiorno rigoglioso”. – ha infine aggiunto Giuseppe Conte nel suo discorso al Quirinale.
Comincia il totoministri. Ecco le ipotesi in circolazione
lI primi due posti chiave da sistemare sono il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e il vicepremier. Al primo, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, potrebbe andare Vincenzo Spadafora (M5S). Ma circolano i nomi anche dei dem Dario Franceschini e Paola De Micheli. In questo secondo caso al M5S andrebbe il vicepremier.
Con Spadafora sottosegretario a Palazzo Chigi ci sarebbe un solo vicepremier, in quota PD: il nome più gettonato è quello di Dario Franceschini, a cui andrebbe anche il Ministero per i Rapporti con il Parlamento. Non è escluso però che venga confermata la formula con i due vice. Saraà questo il primo nodo da sciogliere per il premier incaricato.
Per tre ministeri chiave (Economia, Interno e Esteri) circola con forza l’ipotesi di profili tecnici esterni ai partiti. Al dicastero occupato ora da Giovanni Tria potrebbe andare Daniele Franco, Ragioniere Generale dello Stato.
La scelta sul nuovo Ministro dell’Interno potrebbe cadere sull’ex prefetto Mario Morcone, già capo di gabinetto di Marco Minniti. Altri nomi papabili sono quelli del capo della polizia Franco Gabrielli e dell’ex Ddel Dis Alessandro Pansa.
Enzo Moavero Milanesi potrebbe venire confermato Ministro degli Esteri, ma circola anche il nome dell’ex Premier Paolo Gentiloni (PD).
Al capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, se non verrà confermato vicepremier, potrebbe andare l’incarico a Ministro della Difesa. Per Nicola Zingaretti invece non ci sarebbe nessun incarico di governo: il segretario del PD dovrebbe restare alla guida della Regione Lazio.
Al Ministero della Giustizia potrebbe venire confermato Alfonso Bonafede del M5S, ma è forte anche la candidatura del dem Andrea Orlando.
La vice presidente del PD Paola De Micheli farà parte quasi sicuramente del nuovo governo Conte, resta da vedere in quale veste. A lei potrebbe andare il Ministero dello Sviluppo economico, ma il suo nome circola anche per l’incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio e per quello di vicepremier.
Stefano Patuanelli (M5S) appare pronto a prendere il testimone da Danilo Toninelli come nuovo Ministro delle Infrastrutture. Al Movimento 5 Stelle andrebbero anche i Ministeri delle Riforme (Riccardo Fraccaro), Sanità (Giulia Grillo), Istruzione (Lorenzo Fioramonti), Affari regionali (Vincenzo Presutto) e Mezzogiorno (Barbara Lezzi).
Per il Ministero dell’Ambiente è forte la candidatura dell’ex presidente di Legambiente, Rossella Muroni di Liberi e Uguali. Il partito di sinistra nelle consultazioni si è detto pronto a sostenere il nuovo governo Conte. Per quanto riguarda gli altri ministeri, al Partito Democratico dovrebbero andare Agricoltura (Maurizio Martina), Rapporti UE (Roberto Gualtieri), Pari opportunità (Monica Cirinnà), Beni culturali (Anna Ascani) e Famiglia (Marina Sereni).
Marcello Di Meglio