“In piena emergenza coronavirus, il Parlamento europeo ha bocciato due emendamenti presentati dalla Lega fondamentali per modificare il regolamento del FEAMP e fare in modo che questo fondo aiuti davvero i pescatori in difficoltà. Da settimane, la situazione della pesca italiana è grave: le imbarcazioni sono ferme per problemi di vendita del pescato e di sicurezza sanitaria del personale a bordo”.
Lo hanno denunciato oggi il deputato spezzino Lorenzo Viviani (Lega) e l’europarlamentare leghista Rosanna Conte, coordinatrice della Commissione pesca per il gruppo Identità e democrazia al Parlamento europeo.
“Dei 100 milioni di euro – hanno spiegato Viviani e Conte – del Fondo destinato ad agricoltura e pesca dal DL Cura Italia, ancora non è chiaro quanto verrà garantito alla pesca.
Per questo motivo, la Lega ha proposto di scindere i due settori, creando un fondo ad hoc di almeno 30 milioni di euro per supportare il fermo straordinario della pesca.
In qualsiasi caso, questi aiuti necessitavano che l’Europa riconoscesse formalmente la crisi sanitaria pubblica e abbattesse i vincoli temporali e finanziari dell’arresto temporaneo per far sì che i nostri pescatori potessero beneficiare degli indennizzi.
Chi nel PD e nel M5S ci accusa di aver rallentato l’iter procedurale, evidentemente non conosce le esigenze del settore.
I nostri emendamenti, semmai, miravano a fornire maggiore supporto alle nostre imprese in un momento di vera crisi, adottando misure più chiare, complete e condivise.
Del resto, quando parliamo di FEAMP, parliamo di soldi che l’Italia versa a Bruxelles per poi vederseli restituire in parte, dato che siamo contributori netti. In Europa, però, è prevalsa la velocità procedurale, a discapito delle reali necessità socio-economiche del settore.
Ancora una volta, nonostante le proposte di buon senso e impegno avanzate dalla Lega, sono stati colpiti migliaia di pescatori e le loro famiglie. Certamente noi non molleremo la presa e continueremo a proporre soluzioni per tutelare un comparto che rischia di collassare definitivamente per mancanza di certezze rispetto a una situazione presente e futura già gravemente compromessa”.