“15 ottobre”. Sarebbe questa la data di proroga dello stato di emergenza che dovrebbe indicata nella risoluzione di maggioranza in Senato.
Se in testo è ancora in fase di modifica, sarebbe questo l’orientamento per la data di scadenza dell’emergenza legata al Coronavirus.
“Pur in assenza del vincolo normativo – dichiara Conte – ritengo doveroso condividere con il Parlamento la decisione della proroga dello stato di emergenza”.
“La dichiarazione dello Stato di emergenza è prevista dal codice di protezione civile, prosegue il premier. La legittimità di queste previsioni è stata vagliata positivamente anche dalla Corte Costituzionale.
Costituisce il presupposto per l’attivazione di una serie di poteri e facoltà necessari per affrontare con efficacia e tempestività le situazioni emergenziali.
Tra i poteri fondamentale è il potere di ordinanza, che consente norme in deroga a ogni disposizione vigente, nei limiti indicati dalla dichiarazione di emergenza e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico e dell’Unione europea”.
“La proroga dello stato di emergenza è una facoltà espressamente prevista dalla legge ed è attivabile ove si renda necessaria la prosecuzione degli interventi.
Lo stato di emergenza viene ordinariamente prorogato dal Governo. Sarebbe incongruo sospendere bruscamente l’efficacia delle misure adottate se non quando la situazione è riconducibile a un tollerabile grado di normalità. Se questo è vero per eventi che si esauriscono una volta per tutte, come un terremoto, è ancor più vero per la pandemia”…
Se non venisse prolungato lo stato di emergenza “cesserebbero di avere effetto le ben 38 ordinanze, così come i conseguenti provvedimenti attuativi”… ed ancora: “Con la proroga dello stato di emergenza continueremo a mantenere in efficienza quel sistema di misure che rendono il nostro Paese più sicuro a beneficio degli italiani ma anche degli stranieri che vogliano visitare il Paese La scelta di prorogare lo stato di emergenza non può ritenersi lesiva della nostra immagine all’estero. Non vi è affatto questo rischio, anzi, è vero il contrario. L’Italia è vista da tutti come un Paese sicuro proprio grazie al sistema di monitoraggio e precauzione”