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Contemporary vuole distrarvi con delle pillole d’arte

Contemporary vuole distrarvi con delle pillole d'arte

La mostra THE SURFACE di KATE TEDMAN
direttamente nelle vostre case, oggi vi parliamo dell’opera WHILE YOU WERE SLEEPING

L’opera è parte di una serie di incisioni provenienti dal VI volume “I Benefattori dell’Umanità ossia vite e ritratti degli uomini d’ogni paese e ogni condizione, i quali hanno acquistato diritto alla pubblica riconoscenza” pubblicato a Firenze nel 1850. Kate Tedman recupera le incisioni create dall’artista Tony Goutiére e vi interviene attraverso l’arte del ricamo per arricchirne le storie e dare a questi personaggi una seconda chance.

Il personaggio ritratto in quest’opera è GIOVANNI ANDREA DORIA LANDI PAMPHILI. Figlio del principe Giovanni Andrea Doria e di Eleonora Carafa della Stadera del duca d’Andria, nacque a Genova il 30 ott. 1747. Trascorse l’infanzia a Fassolo, nei possedimenti liguri della famiglia, dove fu educato privatamente.

Trasferitosi a Roma, con la famiglia, continuò gli studi e coltivò in modo particolare la passione per le arti musicali, mostrando una predilezione per i repertori vocali, secondo il gusto della società romana del tempo. Insignito del titolo principesco, il D. fu il primo della famiglia ad assumere il doppio cognome Doria Pamphili e a trasformare il casato da genovese in romano.

Particolarmente attento alle manifestazioni culturali della città di Roma, il Doria fu membro dell’Accademia dell’Arcadia col nome di Idaro Tessalico e dell’Accademia di San Luca, occupandosi prevalentemente di poesia e letteratura oltre che di musica che per tutta la sua vita fu la sua principale passione. Ebbe a tal proposito una vasta biblioteca musicale con copisti specializzati nel ricopiare famosi spartiti che fiorì sino al 1776 quando venne costretto a ridimensionare le proprie spese in ambito musicale, in parte dovuto forse ad esigenze economiche della famiglia ed in parte alla profonda spiritualità e religiosità della moglie Leopoldina che lo spinse ad abbandonare sempre più la vita mondana.

Attento all’arte del proprio periodo, patrocinò gli architetti Giovanni Antinori, Francesco Nicoletti e Melchiorre Passalacqua a cui diede commissione di restaurare il palazzo romano ricevuto in eredità oltre alla preziosa pinacoteca.

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