Un conto deposito è un prodotto finanziario proposto da numerose banche. I diversi conti deposito disponibili oggi per il cliente italiano sono abbastanza diversi tra loro, anche se il funzionamento di base resta sempre lo stesso. In pratica si utilizza questo tipo di conto per mantenervi depositati i propri risparmi, ottenendo periodicamente interessi abbastanza elevati, o comunque molto di più di quanto si possa ottenere con un comune conto corrente, che oggi di solito è totalmente privo della possibilità di maturare alcun tipo di interesse.
Le caratteristiche dei conti deposito
Come abbiamo detto, si tratta di prodotti finanziari che permettono in un certo senso di investire i propri risparmi, senza correre alcun tipo di rischio. Il cliente attiva un conto deposito e vi versa i fondi che non gli sono necessari; l’istituto di credito si impegna, tramite un vero e propri contratto, a saldare periodicamente degli interessi al correntista, che vengono pattuiti inizialmente ed eventualmente modificati nel tempo. Questi interessi sono i medesimi per l’intera durata del contratto, indipendentemente dall’andamento economico del Paese. Particolarmente vantaggiosi sotto questo punto di vista sono i conti deposito vincolati. Un conto deposito di base infatti consente alla banca di effettuare periodicamente delle variazioni sugli interessi versati; in un conto vincolato invece l’interesse viene stabilito all’inizio del vincolo e rimarrà uguale nel corso del tempo, anche nel caso in cui il vincolo si protragga per 3-5 o addirittura 7 anni.
Vincolato o non vincolato: le differenze
Un conto deposito non vincolato consente al proprietario di utilizzare come crede i fondi presenti. Gli interessi saranno però maturati solo per il periodo in cui i fondi sono rimasti sul conto; per fare un esempio, se deposito dei fondi a gennaio e li ritiro a luglio, otterrò su quei fondi solo la metà degli interessi pattuiti, quindi la percentuale stabilità divisa per i 12 mesi dell’anno, moltiplicata per i 6 mesi in cui i fondi erano presenti sul conto. Nei conti deposito vincolati invece si stabilisce con la banca di lasciare il proprio capitale (anche solo una parte di esso) ferma sul conto per un preciso lasso di tempo, durante il quale ci si impegna a non toccarlo in alcun modo. Questo consente di aumentare in modo consistente gli interessi ottenibili. Nel caso in cui sia possibile comunque prelevare i fondi sul conto, si perderanno tutti gli interessi maturati fino a quel momento.
Quanto costa un conto deposito
Ogni banca propone ai propri correntisti l’offerta commerciale che preferisce. Ci sono istituti di credito che richiedono una piccola quota per l’apertura o la gestione di un conto deposito, altri invece che offrono questo tipo di prodotto a titolo completamente gratuito. Annualmente poi lo Stato Italiano impone il pagamento dell’imposta di bollo, pari allo 0,2% di quanto presente sul conto al momento della rendicontazione annuale. Ci sono istituti di credito che si impegnano a saldare l’imposta di bollo per i propri clienti, cosa che rende il conto completamente gratuito: basta aprirlo e versarvi i propri fondi, per ottenere periodicamente gli interessi pattuiti, senza dover fare null’altro.