“Ci aspettiamo che chi si professa liberale, come l’opposizione di destra, dimostri coerenza nei fatti anziché unirsi al Pd solo per opporsi alla nostra amministrazione, che è sì plurale ma anche autenticamente liberale.
Bello il concetto ‘liberale’ espresso con questa frase nei nostri confronti dalla maggioranza che sostiene il sindaco Solinas (parlano quelli iscritti ad Azione e che scelgono ex assessori del Pd per guidare le partecipate), secondo cui dovremmo fare professione di fede e stare dalla loro parte a prescindere.
Ma liberali lo si è sempre, non a giorni alterni”.
Lo hanno dichiarato ieri i consiglieri comunali d’opposizione Marco Conti (Fratelli d’Italia) e Diego Pistacchi (Sestriamo/Forza Italia) replicando all’attacco della maggioranza che sostiene il sindaco di Sestri Levante Francesco Solinas.
“Non si fa i liberali – hanno spiegato Conti e Pistacchi – con il fonometro e il righello, con le ordinanze anti tutto, togliendo tavolini agli imprenditori, attaccando eventi di prestigio perché tra gli ospiti c’è chi ha un’idea politica diversa dalla propria, evitando di rivolgersi al mercato per vedere se qualcuno vuole continuare a fare impresa turistica invece di trasformare un albergo in seconde case.
Non si fa i liberali trattando una concessione di aree edilizie con chi dovrebbe rispettare gli impegni del Pru della Fit, pur di buttare via i soldi pubblici già impegnati nel progetto della caserma dei carabinieri.
Soprattutto, non si fa i liberali presentandosi con un milione di nuove tasse e con i tagli ai servizi come primo regalo di Natale ai cittadini.
Quando il sindaco Solinas e i consiglieri che lo sostengono dimostreranno con i fatti e non a parole di essere liberali, ci troveranno qui, dove siamo sempre, pronti a votare le loro pratiche. Qualche volta, raramente, è successo. Il contrario mai.
Le nostre proposte liberali sono sempre state bocciate o disapplicate per partito preso dai chi, con spirito liberale, pretende anche di decidere cosa devono pensare gli altri.
E d’altra parte anche questa volta prendiamo atto di quella che è la risposta dell’amministrazione civica e ‘molto trasversale’, come si è affrettato a ribadire chiaramente il sindaco alla luce della caduta della giunta Toti.
Lo svincolo alberghiero di Villa Jolanda non è difeso come scelta politica, d’altra parte insostenibile. Ma sindaco e compagni (sì, proprio compagni) spiegano che anche la sinistra ha sempre fatto così prima. Appunto. Lo dite voi, cari sedicenti liberali”.