In un’azienda genovese che si occupa di imballaggi di uova i carabinieri del Nas hanno riscontrato carenze igienico-sanitarie e funzionali in materia di sicurezza alimentare.
Per questo motivo hanno richiesto l’intervento dei tecnici della Asl 3 genovese che hanno provveduto alla distruzione delle uova irregolari.
E’ stato anche applicato un provvedimento che prevede la sospensione dell’attività del centro d’imballaggio fino al ripristino delle condizioni igienico-sanitarie minime. Complessivamente, sono state contestate varie sanzioni amministrative per un totale di circa 3 mila euro.
L’operazione dei Nas genovesi rientra nell’ambito di un’inchiesta più ampia che ha portato al sequestro di 32mila uova irregolari in tutta Italia, per un totale di nove aziende chiuse o sospese.
“Nel mese di settembre, individuato quale periodo di aumento della richiesta di prodotti a base di uova da parte del settore dolciario industriale ed artigianale, spiegano i carabinieri dei Nas in una nota, il dispositivo di controllo posto in campo ha consentito la verifica di 373 obiettivi che hanno determinato l’accertamento di irregolarità in 66 casi, pari al 18% del totale.
Tra le varie criticità riscontrate, sono state rilevate situazioni di sovraffollamento nella stabulazione degli animali, mangimi in cattivo stato di conservazione, uova vendute per qualità diverse da quelle possedute, prive di tracciabilità o con stampigliature fuorvianti, detenute in condizioni e ambienti non idonei, in alcuni casi in strutture abusive”.
Le violazioni hanno determinato il sequestro di oltre 32 mila uova, 4.600 galline ovaiole e 30 tonnellate di mangimi non regolari, per un valore commerciale di circa 185 mila euro.
Nel corso degli interventi ispettivi, sono stati inoltre eseguiti 133 campioni di uova, prodotti derivati e matrici ambientali, al fine di accertare l’eventuale impiego di sostanze non consentite, non solo in riferimento a disinfestanti ed insetticidi, ma anche all’uso indiscriminato di antibiotici e medicinali, nonché alla corretta somministrazione di alimenti zootecnici e dell’acqua.
Gli esiti delle analisi di laboratorio finora pervenuti, pari al 30% dei reperti eseguiti nell’ambito del monitoraggio, non hanno evidenziato irregolarità.