Oltre 500 residenti (c’è chi ha stimato quasi mille) stamane sono scesi in piazza a Cornigliano per protestare contro l’ipotesi di spostamento del petrolchimico nel quartiere del Ponente genovese.
Alla manifestazione hanno partecipato anche esponenti del M5S e del Pd, tra cui il segretario genovese e consigliere comunale Alberto Pandolfo, la capogruppo comunale Cristina Lodi, i consiglieri regionali Giovanni Lunardon e Pippo Rossetti:”Lo dice la popolazione di Cornigliano contro l’ipotesi di collocare i depositi del petrolchimico nelle aree ex Ilva. Il Partito Democratico questa mattina è accanto gli abitanti in questa battaglia perché Cornigliano ha già dato e aspetta la riqualificazione, non nuove servitù”.
“Finalmente – ha spiegato Maria Curcio dell’associazione ViviAmo Cornigliano – siamo usciti dal torpore della rassegnazione e oggi c’è stata la prova che i corniglianesi non sono più disponibili ad accettare nessun’altra servitù. Questa mattina abbiamo dato un assaggio di ciò che faremo, l’eco della nostra protesta arriverà ovunque finché Toti, Rixi e Bucci non verranno a Cornigliano a dire che il ponente non sarà più oggetto di soprusi industriali e che soprattutto la nostra salute deve essere tutelata come quella di tutti i cittadini di Genova”.
“Dico anche io NO al petrolchimico a Cornigliano – ha commentato il consigliere comunale Maurizio Amorfini (Lega) – ma non sfilo a fianco di quelle forze politiche che per 30 anni hanno fatto di Cornigliano e di tutti i quartieri del Ponente genovese una discarica di servitù. Ecco perché oggi ho scelto di non scendere in piazza a manifestare, la mia è coerenza, non ho bisogno di farmi vedere in piazza col megafono, non devo rifarmi una verginità politica, a differenza di molti esponenti politici che oggi hanno sfilato a Cornigliano, mi domando con quale faccia e con quale coraggio? Mi chiedo se oggi la gente ha dimenticato tutti i disastri della parte politica che questi esponenti rappresentano?”.
“Nostro dovere – ha aggiunto la capogruppo leghista del Municipio Medio Ponente Teresa Lapolla – è esprimere il malcontento della cittadinanza nelle sedi istituzionali. In municipio si era scelta all’unanimità la linea del dialogo. Non abbiamo bisogno di fare passerella politica a una manifestazione che è stata definita apolitica dai cittadini stessi”.