Coronavirus e lavoro: a casa 5 mila lavoratori del settore costruzioni. Ma risollevarsi si può.
Il settore delle costruzioni è in profondo affanno. Dopo un decennio di crisi avevamo imboccato la via di una lenta ma costante ripresa. L’esplosione della pandemia ci ha riportato nel baratro.
Da La Spezia ad Imperia sono giunte solo nelle sedi Fillea, il sindacato della Cgil che tutela i lavoratori delle costruzioni, oltre 1.000 richieste di cassa integrazione per oltre 5 mila lavoratori coinvolti: in sostanza il settore si è fermato.
La Fillea Cgil, oltre all’assistenza ai lavoratori in questa condizione, è impegnata a controllare che le imprese in attività, quelle le cui lavorazioni sono state considerate dal Governo come “indispensabili” e autorizzate ad operare, applichino l’avanzato protocollo siglato dalle organizzazioni sindacali nazionali e dalle parti datoriali lo scorso 24 marzo sui temi della sicurezza e che indica le misure da applicare per evitare i contagi.
La salute viene prima di ogni altra considerazione, ma è evidente che quando questo drammatico momento passerà, il settore delle costruzioni non potrà fare a meno di una massiccia campagna di investimenti pubblici. Le costruzioni sviluppano nell’economia un effetto moltiplicatore che storicamente ha rappresentato il volano per far ripartire l’economia, generare prodotto interno lordo e produrre nuova e sana occupazione.
Tante sono le strade da percorrere, anche con scrupolosa attenzione al tema della nuova frontiera dell’efficientamento energetico, dalla cosiddetta rigenerazione urbana delle città, alle periferie, dall’edilizia scolastica a quella sanitaria. Tanti sono gli esempi dai quali poter ripartire: a La Spezia, il terzo lotto della variante Aurelia e l’Ospedale Felettino; a Genova la gronda, il nodo ferroviario, il nodo di San Benigno e i lavori per la tutela idrogeologica; a Savona il completamento dell’Aurelia Bis e il raddoppio ferroviario tra Albenga e Finale Ligure; a Imperia la ciclabile, il porto di Ventimiglia, la tratta Armo-Cantarana, il consolidamento e l’allargamento della statale 28, il completamento dell’Aurelia Bis. Andranno quindi rilanciati gli investimenti pubblici per lo sblocco delle grandi opere incompiute così centrali per la viabilità interna e per il sostegno della portualità ligure.
Ma attenzione però: il sindacato non è disponibile, come invocato in più occasione da molti, a snaturare il codice degli appalti e rigetta ogni velleità di ritorno a politiche di malsano massimo ribasso. Lavorare sì, ma in sicurezza e con il rispetto dei diritti.
Federico Pezzoli, Gianni Carassale, Maurizio Buffa, Willy Amoretti sono rispettivamente segretari generali Fillea Cgil Genova e Liguria, Spezia, Savona, Imperia