I più colpiti gli USA. La mappa del contagio rielaborata dalla Johns Hopkins CSSE University
Ha superato la soglia, purtroppo anche psicologica, di un milione il numero dei decessi legati al coronavirus nel mondo, esattamente 1.001.821 (dato fornito alle 9.23, ora italiana).
Una cifra che avvicina l’epidemia dell’influenza asiatica, che nel 1957-58 fece 1,1 milioni di morti e ben lontana dai 50 milioni di decessi provocati dalla spagnola nel 1918-19.
Si parla sempre di vittime ufficiali con coronavirus con il numero che potrebbe essere più alto a causa delle difficoltà, in alcune aree del mondo, di identificare con esattezza tutte le morti per il Covid-19.
Questo secondo i dati rielaborati dall’università americana Johns Hopkins di Baltimora che evidenzia come il paese più colpito in assoluto siano gli Stati Uniti con oltre 205 mila decessi (205.085) e circa 7,15 milioni di contagi. Seguono il Brasile (142.058) e l’India (96.318).
Mentre i casi totali di positività registrati ufficialmente nel mondo dall’inizio della pandemia di Covid-19 sono oltre 33,27 milioni (33.364.077).
Il grande malato d’Europa, è attualmente la Spagna con un totale di contagi da inizio pandemia salito a quota 748.266 e 31.411 deceduti.
In Spagna, negli ultimi giorni, c’è stata un’accelerazione dei contagi, in particolare nella regione della capitale Madrid, dove va avanti da giorni un conflitto tra l’autorità regionale e il governo.
Proprio in Spagna ci sono aree dove i cittadini, hanno il divieto di uscire dal proprio quartiere se non per motivi di lavoro, studio o cure mediche con il premier Pedro Sanchez che propone misure più drastiche.
Preoccupa davvero la vicina Francia con 577.980 contagiati, mentre i deceduti sono 31.744.
Qui il ministro della Salute Olivier Véran ha invece escluso formalmente un lockdown nazionale preventivo prima di Natale.
A Marsiglia e nella sua regione, zona particolarmente colpita, sono scattate misure restrittive decise dal governo per arginare i contagi.
A Parigi sono diventate operative le nuove disposizioni sulla chiusura dei bar e sul divieto di vendere alcol dalle 22. E restrizioni analoghe sono scattate anche in tutto il nord del Paese.
In UK il numero dei contagiati è salito a 441.573 con 42.090 deceduti. In tutta l’Inghilterra sono entrate in vigore super multe fino a 10.000 sterline annunciate contro la violazione dell’isolamento, obbligatorio in caso di contagio o contatti con persone infette. Nel mentre il premier Boris Johnson ha raccomandato il lavoro da casa.
Poi veniamo al nostro Bel Paese, l’Italia dove da inizio pandemia sono 311.364 i contagiati con 35.851 deceduti e attualmente è meno toccata dall’impennata di contagi attuali.
Se i contagi stanno aumentando, soprattutto al sud, la situazione è in evoluzione. In diverse città è stato messo l’obbligo di mascherina H24. Mentre al vaglio c’è la possibilità di effettuare i tamponi nelle scuole con il virologo Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Speranza, che non parla di una seconda ondata, ma di un prosieguo della prima.
Per quanto riguarda la Germania, la cancelliera tedesca Angela Merkel si è detta “molto preoccupata” per un aumento esponenziale che rischia di portare la Germania ad avere entro Natale i numeri della Francia: attualmente da inizio pandemia i contagiati sono 288.639 e i deceduti con coronavirus 9.476.
L’India ha superato il traguardo dei sei milioni di casi (6.145.291) di coronavirus ed è il secondo paese più colpito.
La pandemia sta infuriando in tutta la vasta nazione dell’Asia meridionale: con 6,1 milioni di infezioni. Finora nel Paese sono morte 96.318 persone con coronavirus.
In forte aumento i casi giornalieri in Tunisia, dove in 24 ore sono stati registrati altri 936 contagi, che portano il totale delle infezioni confermate nel Paese nordafricano a quota 16.114. con il bilancio dei decessi che è salito a 214, di cui 7 in 24 ore. 11.082 persone risultano ancora positive, di cui 292 in ospedale, 76 in rianimazione e 36 in respirazione assistita. Secondo il ministro della Sanità Faouzi Mehdi, un lockdown generale potrebbe essere dichiarato nelle 17 delegazioni del Paese in cui si contano oltre 250 contagi per ogni 100.000 abitanti.
Dal 28 settembre l’Italia è inserita nella categoria arancione, per cui per chi arriva dall’Italia in Tunisia, oltre all’obbligo della presentazione del test Rt-Pcr negativo, ha l’obbligo di autoisolamento domiciliare per sette giorni.
Ecco la mappa aggiornata del contagio rielaborata dalla Johns Hopkins CSSE University di Baltimora