Fiab e #genovaciclabile: “Lieti per questo evento”
Intitolazione della Pista Ciclabile di Corso Italia a Michele Scarponi e Rocco Rinaldi, ma i ciclisti genovesi vorrebbero “maggior impegno del Comune di Genova per contrastare il nuovo Codice della strada voluto dal ministro dei Trasporti e attualmente fermo in Senato e per migliorare le condizioni di sicurezza in cui versano i ciclisti urbani genovesi”.
“Oggi a Genova – hanno aggiunto dalla Fiab – si terrà l’intitolazione della pista ciclabile di corso Italia a due ciclisti che sono diventati vittime della strada: Michele Scarponi e Rocco Rinaldi. Questo gesto simbolico è un passo importante per portare l’attenzione al problema della violenza stradale che troppo spesso lascia morti sull’asfalto, coinvolgendo ciclisti e pedoni.
Fiab Genova e #genovaciclabile, da sempre impegnate nella promozione della mobilità ciclistica e nella tutela della sicurezza degli utenti vulnerabili, avevano richiesto questa iniziativa promuovendo anche un sondaggio on line.
Siamo ovviamente contenti che il Comune abbia accolto la nostra proposta, dimostrando sensibilità su questo tema cruciale.
Tuttavia, è importante sottolineare che, parallelamente a questa lodevole iniziativa, la Camera dei Deputati ha recentemente approvato una riforma del codice della strada che va in senso opposto. Questa riforma depotenzia gli strumenti a disposizione dei comuni per limitare la velocità sulle strade e rende più difficile la creazione di infrastrutture a favore della mobilità ciclistica.
Inoltre, colpisce la micromobilità, mettendo a rischio la sicurezza di chi si sposta su due ruote.
Questo nuovo codice è stato definito anche dalle associazioni dei parenti di vittime della strada come un ‘codice della strage’. Ora che la riforma è approdata al Senato, auspicheremmo che il Comune di Genova, che ha dimostrato sensibilità su questo tema, intervenga presso i senatori per ottenere delle modifiche sostanziali al testo licenziato dalla Camera dei Deputati.
Noi saremmo felici di offrire le nostre competenze per dare supporto. La sicurezza stradale deve essere una priorità assoluta, e ogni passo che possiamo fare per proteggere ciclisti, pedoni e utenti vulnerabili è un passo fondamentale di civiltà”.