“Sono alcune settimane che sento dire che, nello scorso dicembre e gennaio, il Covid-19 circolasse già in alcune regione italiane, in quanto alcuni colleghi si erano accorti di polmoniti definite ‘strane’. Nutro alcuni dubbi su queste affermazioni per vari motivi”.
Lo ha dichiarato oggi su fb il prof. Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettiva al San Martino di Genova.
“La prima considerazione – ha spiegato il prof. Bassetti – è di ordine clinico.
Lavoro in ospedale da oltre 25 anni e nel periodo dicembre-gennaio nè io nè i miei colleghi infettivologi abbiamo notato casi di polmoniti che potessero essere definite come ‘strane’.
Noi gestiamo al San Martino circa 3000 casi di polmoniti all’anno tra ricoveri e consulenze.
La seconda considerazione è di ordine diagnostico.
Provate a guardare le Tac di diverse polmoniti interstiziali (nell’immagine allegata), tra cui anche il Covid-19, e si può capire come sia molto difficile differenziare un quadro da Covid-19 da uno da Legionellla, da funghi o da altri virus.
Sono molto molto simili tra loro.
E’ come dire che cerchiamo un assassino che ha i capelli castani e gli occhi marroni ed è alto più o meno 1,75 metri Quanti rispondono a queste caratteristiche? Tanti, troppi.
Quindi, in assenza di altri elementi diagnostici (alterazioni particolari negli esami ematochimici tipiche del Covid-19 e positività di campioni di tessuto in Rt-Pcr per SarsCov-2) non è possibile fare alcuna considerazione di certezza sulla eziologia delle cosiddette polmoniti ‘strane’, ma solo ipotesi e illazioni.
Dai dati Istat si evince come nei mesi invernali (gennaio-marzo) morivano nell’anno 2019 circa 15000 persone di polmoniti varie.
Evitiamo la dietrologia e guardiamo avanti con ottimismo”.