“Con tutta probabilita’ la Liguria sara’ inserita nell’area di rischio arancione in cui verranno classificate le Regioni nel prossimo Dpcm Conte”.
Lo ha anticipato ieri sera all’agenzia Dire il responsabile prevenzione di Alisa Filippo Ansaldi.
La seconda delle tre fasce indica un rischio medio-alto, ma da un periodo limitato di tempo.
Intanto, secondo il direttore del dipartimento regionale per l’Emergenza Angelo Gratarola “i posti letto di terapia intensiva Covid occupati in Liguria sono arrivati al 27%. Ossia sotto la soglia di attenzione stabilita dal Ministero della Salute del 30%.
Siamo in una zona di relativa tranquillità anche se il numero è destinato a crescere un po’ visto che cresce il numero di contagi.
Sono state giornate difficili per i pronto soccorso genovesi, caricati prevalentemente dall’arrivo di pazienti con patologie Covid correlate”.
“Al momento – ha aggiunto il governatore Giovanni Toti – i provvedimenti conseguenti dovrebbero essere solamente a carattere regionale e non sub-regionale.
L’inserimento in una fascia sara’ automatico, a seconda di determinati parametri, anche se c’e’ qualche lieve discrepanza tra quello che ci ha detto il presidente Conte stamattina e quello che e’ stato detto alle Camere”.
Stamattina ci e’ stato detto che sarebbe stato il presidente della Regione, con una propria ordinanza, a far scattare tutte le misure previste per la fascia di competenza, secondo quanto fissera’ il Dpcm.
Insomma, una sorta di atto dovuto.
Oggi, invece, ho sentito il premier Giuseppe Conte dire che sara’ il ministro della Salute, con una propria ordinanza d’intesa con i governatori, a far scattare le misure decise dal Dpcm. Vedremo nelle prossime ore”.