“Partirà domattina la distribuzione dei buoni spesa da 100 euro in tagli da 20 destinati a persone e famiglie in difficoltà in conseguenza dell’emergenza coronavirus”.
Lo hanno comunicato oggi i responsabili del Comune di Genova.
“La prima fase di erogazione – hanno aggiunto da Tursi – interesserà prioritariamente coloro per i quali l’attestazione Isee sia risultata inferiore o uguale a 20.000 euro.
Mentre è prevista una seconda fase di erogazione per chi ha già fatto richiesta di una nuova attestazione Isee ma è ancora in attesa di riceverla.
Durante la prima ondata del coronavirus, i negozi nei quali poter spendere i buoni erano stati oltre 350, adesso la possibilità di scelta si amplia notevolmente.
A oggi i negozi convenzionati sono già 492, altri se ne potranno aggiungere scrivendo una mail a convenzioni.welfare@gruppopellegrini.it.
L’elenco delle attività commerciali verrà pubblicato sul sito del Comune.
Dei fondi stanziati dal Governo, 400 milioni di euro, a Genova ne sono stati assegnati 3 milioni e 52mila.
Le domande presentate dai genovesi in dieci giorni sono state 19.683: di queste si riuscirà a soddisfarne, con le risorse attualmente disponibili, 9.504, a cui se ne aggiungono 715 attualmente sospese per chi è in attesa dell’attestazione Isee.
Servono le risorse per ulteriori 7.618 domande, più 1.838 in attesa dell’Isee. I buoni spesa scadono tra oltre un anno.
Ci sono anche otto domande che sono state escluse, perché mancava il requisito della residenza a Genova.
In media si calcola che ogni domanda contenga la richiesta per 2,5 buoni spesa, in quanto è prevista 1 quota per i nuclei composti da una sola persona; 2 quote per due persone; 3 quote per i nuclei composti da tre a cinque persone; 4 quote per i nuclei con più di cinque persone. Rispetto alla prima ondata, sono aumentate le richieste da parte di nuclei famigliari numerosi, mentre è rimasta invariata la mappa dei quartieri da dove sono arrivate più domande: Centro Est, Ponente, Valpolcevera e Bassa Val Bisagno.
La misura, come si ricorderà, era stata disposta già a marzo e a Genova erano stati 19.347 i nuclei familiari che ne avevano usufruito, grazie anche al contributo dei privati e a un’aggiunta di risorse da parte del Comune.
La consegna.
Le sedi per la distribuzione dei buoni sono strutturate a livello municipale. Nei territori con maggior afflusso sono state organizzate due sedi per Municipio. In totale sono tredici e presso ciascuna sede sono presenti più point di distribuzione, da due a cinque.
Non ci si potrà recare liberamente alle sedi: la consegna dei buoni spesa avverrà esclusivamente tramite appuntamenti scaglionati.
Ogni beneficiario riceverà sia un sms sia una e-mail in cui sono specificati il giorno, l’orario e la sede presso la quale recarsi. Non ci si potrà presentare senza appuntamento o in giorni e orari diversi.
Si potrà delegare una persona di fiducia, che dovrà mostrare sms/e-mail di conferma, il proprio documento di identità valido, delega scritta e copia del documento di identità del delegante.
È necessario indossare la mascherina per la prevenzione del contagio da Covid-19 ed essere muniti di una penna per firmare il registro. La consegna sarà realizzata insieme operatori del Terzo Settore, con la supervisione di dipendenti del Comune di Genova.
Agenti di Polizia Locale garantiranno il rispetto delle indicazioni connesse all’emergenza sanitaria. La consegna avverrà nell’arco di pochi giorni.
Le sedi.
1) Municipio Centro Est
Biblioteca Berio, via del Seminario 16
Polizia locale, piazza Ortiz 8
2) Municipio Centro Ovest
Centro civico Buranello, via N. D’Aste 8/a
Circolo Resistenza, via Digione 50 R
3) Municipio Bassa Valbisagno
Municipio, piazza Manzoni 1
Biblioteca Podestà, via Sacheri 9
4) Municipio Media Valbisagno
Ex biblioteca comunale, via Sertoli 13 ar
5) Municipio Valpolcevera
Polizia locale via C. Reta 3c
Certosa Teatro Sociale, via S. Bartolomeo della Certosa 13
6) Municipio Medio Ponente
Centro civico Cornigliano, viale Narisano 14
7) Municipio Ponente
Associazione Musicarte – Villa De Mari, via Prà 61
8) Municipio Medio Levante
Sede del Municipio, via Lagustena 49
9) Municipio Levante
Polizia locale, via Pinasco 7″.
Il Comune di Genova ha anche attivato una raccolta fondi destinata all’emergenza sociale generata dall’attuale situazione sanitaria.
È possibile donare sul seguente conto corrente.
Comune di Genova via Garibaldi 9 – 16124 Genova
Conto corrente n. 000100880807 presso Unicredit Spa – GENOVA TESORERIA COMUNALE
ABI 02008 – CAB 01459 – CIN T
IBAN IT 08 T 02008 01459 000100880807
BIC UNCRITMM P.I.
e C.F. 00856930102
Causale: “Emergenza coronavirus: misure urgenti di solidarietà”.
“Avevamo chiesto con forza al Governo – ha sottolineato il vicesindaco Pietro Piciocchi – di darci nuovamente la possibilità, come già la scorsa primavera, di dare ai nostri cittadini un concreto contributo in questo momento di grande emergenza.
Siccome le risorse stanziate non saranno sufficienti per soddisfare tutte le domande, ricordo che è possibile per i privati contribuire con donazioni.
Sono state proprio le donazioni, insieme a uno stanziamento ulteriore da parte del Comune, a garantire la completa copertura delle domande durante la prima ondata.
In ogni caso, ci impegniamo fin da ora a stanziare la cifra che consentirà a tutti gli aventi diritto di ricevere il buono spesa. Ringrazio gli uffici dei servizi sociali e della stazione appaltante, i Municipi e le associazioni del Terzo settore per lo straordinario lavoro fatto in così poco tempo”.
“Gli esercizi commerciali in cui sarà possibile spendere il buono – ha spiegato l’assessora comunale al Commercio del Comune Paola Bordilli – sono ancora più numerosi rispetto alla prima edizione.
In particolare abbiamo coinvolto tanti negozi di vicinato, per una diffusione ancora più capillare dell’offerta e per dare la possibilità ai genovesi di fruirne in un’attività sotto casa, in un circolo virtuoso di sostegno del tessuto economico locale.
La selezione del fornitore dei buoni, individuato nel gruppo Pellegrini, ha avuto come criterio anche quello della copertura più vasta possibile dei punti vendita in città, oltre che l’economicità sulla fornitura dei voucher, in modo che le risorse a disposizione del Comune fossero ottimizzate al massimo per assolvere al maggior numero di richieste possibile”.