“Senza lavoro e senza ristoro le imprese sono destinate a
fallire. Da tempo assistiamo a incomprensibili balletti di un Governo
che, oltreché a dare colori, si conferma interessato alle proprie
tasche, e non a quelle degli italiani. È scandaloso che la crisi di
governo, orientata in questa fase a salvaguardare la poltrona di
ognuno di loro, blocchi l’erogazione dei ristori dovuti alle chiusure natalizie”.
Lo ha dichiarato oggi l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti (Lega).
“Facciamo nostra – ha aggiunto – la preoccupazione di Fipe-Commercio e, come
più volte detto, chiediamo celerità per i ristori, di per sé
insufficienti e frammentati, sui conti correnti delle attività
economiche costrette a chiudere.
Molte attività attendono addirittura i contributi di novembre.
Noi amministratori locali riceviamo quotidianamente
imprenditori, ristoratori e partite iva in lacrime.
Ci stiamo assumendo le nostre responsabilità e stiamo raschiando il fondo dei nostri bilanci
per tenere ancora vivo il nostro tessuto produttivo.
Ci aspettiamo che da Roma arrivi lo stesso impegno e che non si voltino ancora una volta
le spalle, distratti dai propri interessi, all’economia dei nostri territori”.
“Quanto segnalatoci dai tanti imprenditori con cui quotidianamente ci
confrontiamo è inaccettabile. Mi sento di dire che i Comuni come Genova
stanno facendo la propria parte nel supporto del commercio locale, ma
non vediamo per nulla lo stesso impegno da parte del Governo centrale”.
Ha aggiunto l’assessora al Commercio del Comune di Genova Paola Bordilli (Lega).
“Stiamo lavorando per garantire ulteriori aiuti ma purtroppo gli stop and go, con
scarsissimo anticipo nell’emanazione dei Dpcm, stanno vanificando anche
gli sforzi per consentire un minimo di ripartenza al nostro tessuto commerciale.
Auspichiamo un ravvedimento operoso in tempi brevissimi di
questo Governo affinché finalmente ascolti i territori e proceda con
celerità all’erogazione di quei ristori attesi ormai da mesi a Genova, in Liguria e in Italia.
A oltre 10 mesi dalle prime misure sulla pandemia l’assenza di programmazione è vergognosa”.