Con la Liguria ormai zona arancione, baristi e ristoratori di Genova si mettono a disposizione degli operatori ambulanti che ancora possono esercitare regolarmente il proprio lavoro
Grazie all’iniziativa del Comune di Genova condivisa con Fiepet e Anva Confesercenti, altre associazioni di categoria e singoli operatori, i locali rimasti aperti per la sola attività di asporto daranno la possibilità agli operatori mercatali di usufruire dei loro servizi igienici. A rimanere comunque interdetta sarà, naturalmente, la somministrazione di bevande e alimenti in loco.
«Non possiamo che ringraziare i colleghi baristi e ristoratori per la manifestazione di vicinanza che una pur semplice iniziativa come questa esprime e l’assessore Bordilli e l’Ufficio Commercio per essersi fatti carico immediatamente, ed in maniera fattiva, del problema – commentaRoberto Zattini, responsabile Anva Confesercenti -. Questa sinergia è la dimostrazione che l’unione fa la forza, specie in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando. Colgo inoltre l’occasione per sensibilizzare la cittadinanza rispetto al fatto che, nonostante le limitazioni vigenti, i mercati sono aperti e normalmente fruibili da tutti, pur nel doveroso rispetto delle norme di igiene e distanziamento sociale. Il momento è complesso, perché i frequentatori del mercato sono sempre di meno, e sempre meno sono i soldi rimasti nelle tasche della gente: anche per questo, rinnovo l’appello al corretto utilizzo della mascherina e al ricorso a tutti gli accorgimenti utili a limitare il contagio, perché in questo modo si salvano delle vite e si contribuisce ad uscire il prima possibile da una situazione che, ogni giorno, si fa sempre più insostenibile per migliaia di imprese, di ogni settore».
«Con questa iniziativa, baristi e ristoratori vogliono dare un aiuto tangibile, per quanto semplice, agli ambulanti, consapevoli della difficoltà comuni a tutte le tipologie di attività commerciale. In particolare – spiega Paolo Barbieri, responsabile Fiepet Confesercenti Genova – si vuole mettere in luce il valore di bar e ristoranti, che non si esaurisce nell’attività di somministrazione ma assolve anche ad una funzione di presidio che oramai davamo per scontata e della quale, invece, percepiamo appieno l’importanza proprio nel momento in cui, a causa della proclamazione della zona arancione, è venuta a mancare. Consentire a chi lavora a piano strada, e non ne dispone, di accedere ai servizi igienici, rientra tra queste funzioni».