Se ieri due quotidiani autorevoli quali il Messaggero e Libero parlavano di un possibile “piano B” del premier Conte che prevederebbe un lockdown lite, su modello francese, pronto a scattare da lunedì 9 novembre con durata fino a metà dicembre, oggi con 11 regioni in allarme di cui 5 in fase 4, proprio da lockdown, i tempi potrebbero essere più stretti.
A breve dovrebbe svolgersi un vertice del Governo per discutere come e quando varare l’ennesimo, nuovo, Dpcm.
Da alcune analisi di quello che trapela l’annuncio e la possibile attuazione del lockdown potrebbe avvenire mercoledì 4 novembre, nel Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate e dopo le celebrazioni a Roma presso l’Altare della Patria.
Tra l’altro, proprio l’indomani, giovedì 5, alle 19, il premier Conte, come da programma di Governo, dovrebbe recarsi alla Camera dei Deputati, per un’informativa urgente di cui non si conosce, per il momento, il contenuto.
I più informati sostengono che se il lockdown verrà attivato, si tratterà di una situazione lontana dall’essere un blocco totale del Paese, bensì sarà molto simile al modello francese con aziende, fabbriche e uffici aperti, ma tutti a casa in smart working con negozi di alimentari e farmacie aperte.
In pratica si uscirebbe solo per andare al lavoro o per portare i bambini ai nidi o alle elementari, per fare la spesa e per ragioni mediche. Proprio sulla scuola ci sarebbe il nodo più grosso da sciogliere.
Uno stop potrebbe esserci anche per gli spostamenti oltre i confini comunali e regionali e lockdown territoriali nelle città più colpite dal virus.
Per questo il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri parrebbe aver individuato le risorse economiche necessarie per coprire tale provvedimento, mentre il ministro degli Affari europei Vincenzo Amendola in un’intervista iall’Huffington Post ha affermato: “Se necessario ci assumeremo l’onere di dichiarare il lockdown”.
Queste, però, sono supposizioni nate dall’analisi della situazione che, sicuramente, verranno sciolte nei prossimi giorni. L.B.