Sono 14 le misure cautelari eseguite oggi dalla Polizia nell’ambito dell’operazione che, a seguito delle numerose segnalazioni dei cittadini genovesi, ha sgominato una banda di senegalesi che produceva e spacciava soprattutto crack-eroina nel Centro storico del capoluogo ligure.
“Si tratta di un atto di amore per la città – ha sottolineato il questore Vincenzo Ciarambino – un segnale che la Polizia è vicina ai cittadini, che i loro esposti non cadono nel vuoto”.
Tra i clienti della banda di africani, secondo quanto è emerso dalle indagini, c’erano anche dei minorenni.
“C’è un problema per quanto riguarda le espulsioni – ha tuttavia dichiarato il procuratore della Repubblica di Genova Francesco Cozzi – perché se non ci sono gli accordi internazionali purtroppo queste persone non possono essere rimandate nei loro Paesi. Polizia e magistratura ci sono, ma occorre un passaggio in più”.
Dall’indagine degli investigatori della Squadra mobile genovese è emersa una rete organizzata che si occupava di tutti i passaggi. C’era il ‘cuoco’ che preparava il crack, un ‘tassista’ che accompagnava i pusher per le consegne a domicilio, le ‘vedette’ e le donne che si occupavano di nascondere la droga e di riscuotere i crediti.
Il ‘cuoco’ aveva anche un’altra attività parallela: procurava documenti falsi a persone su cui pendevano misure e li accompagnava con la fidanzata italiana in Francia. Indagini sono in corso per capire chi produceva i falsi documenti. Dalle indagini è emerso un giro di affari tra i 60 e i 90mila euro al mese.
“Si tratta di persone non sbandate – hanno spiegato gli investigatori – ma radicate nel territorio”.
I pusher africani nascondevano la droga in bocca per poterla ingoiare in caso di controllo. Le vedette invece chiamavano i poliziotti “i nudi” se in borghese e i “blu” se in divisa. L’operazione è nata a maggio 2019 e ha portato anche a 10 arresti in flagranza oltre alle misure cautelari riferite oggi.
“Ringrazio a nome dell’amministrazione comunale – ha commentato l’assessore alla Sicurezza Giorgio Viale (Lega) – le Forze dell’ordine e in particolare gli investigatori della Squadra mobile genovese per il successo dell’operazione che ha portato a sgominare l’organizzazione criminale che produceva e spacciava crack nel nostro Centro storico. La banda di senegalesi operava soprattutto nel Sestiere di Prè, una tra le zone su cui maggiormente si sta concentrando l’impegno dell’amministrazione per dare risposte ai cittadini. L’operazione di oggi è un segnale importante per ribadire l’unità d’intenti con le Forze dell’ordine in termini di legalità e sicurezza”.