Ieri il consiglio regionale ha approvato l’ordine del giorno, presentato da Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria e sottoscritto da tutti i gruppi consiliari, per evitare che la vendita a Sisal di Qui Financial Services (ramo aziendale di Qui Group) non si trasformi “nell’ennesima perdita occupazionale a Genova”.
“Sisal – ha aggiunto il capogruppo di RaS Gianni Pastorino – ha acquisito Qui Financial Services a fine 2018. Ma le sedi Sisal sono soltanto a Roma e Milano: quindi c’è il rischio che l’azienda intenda trasferire le attività di Qui Financial Services finora collocate a Genova, producendo licenziamenti fra quanti non potranno spostarsi nelle altre 2 città.
Con questo ordine del giorno chiediamo che la giunta Toti si faccia portavoce di questa problematica sia presso il Mise e il Ministero del Lavoro, sia presso le sedi Sisal. L’obiettivo è far sì che da questa operazione non si perda neanche un solo posto di lavoro nel capoluogo.
Il fallimento di Qui Group ha già causato un danno occupazionale notevolissimo, quindi la regione deve assumersi la responsabilità che il costo dello ‘spezzatino’ aziendale non ricada a caro prezzo sui lavoratori genovesi.
Una soluzione ci sarebbe: Sisal ha ottenuto dalla Banca d’Italia l’abilitazione IMEL per il pagamento elettronico, e tale abilitazione è estesa anche a Qui Financial Services. In Italia solo 4 società detengono tale abilitazione, dunque se i servizi collegati fossero insediati a Genova, ciò poterebbe importanti benefici all’economia ligure, salvaguardando al contempo i posti di lavoro”.