Con l’organizzazione e il coordinamento del servizio tecnico di archeologia subacquea della Soprintendenza archeologica per la Città Metropolitana di Genova e la Provincia di La Spezia sono state portate a termine ieri le operazioni subacquee di manutenzione della statua bronzea sommersa del Cristo degli Abissi, simbolo di pace e della subacquea posto a 18 metri di profondità nella splendida baia di san Fruttuoso di Camogli.
I sommozzatori della Guardia di Finanza hanno avuto un ruolo di regia operativa, con la messa a disposizione della strumentazione necessaria. Con loro, alle operazioni sott’acqua e in superficie, si sono alternati i sommozzatori dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri, il Cnes della Polizia, della Guardia Costiera e il Comsubin della Marina).
Alta due metri e mezzo e dal peso di 260 chili, per la sua realizzazione furono raccolte e fuse dallo scultore Guido Galletti medaglie di Caduti donate da mamme e vedove, medaglie di atleti, parti di navi, eliche, campane e cannoni.
La statua è un tributo alla memoria di tutte le vite perse in mare.
La manutenzione del Cristo degli Abissi non è solo una questione estetica. Gli organismi incrostanti di biofouling creano un biofilm batterico creando seri problemi di biodeterioramento.
Ciò è aggravato dall’inserimento di calcestruzzo con tondini di ferro nella statua bronzea, nata cava: coi due diversi metalli a contatto nel mare si creano correnti galvaniche a detrimento del bronzo, gravemente rovinato nei suoi primi cinquant’anni da continue, aggressive e incontrollate ripassature coi denti delle spazzole di ferro da parte dei subacquei.
Oltre alla peculiarità degli aspetti tecnici e all’unicità di un simile intervento conservativo, questo lavoro interforze sul Cristo degli Abissi racchiude in sé un valore culturale e un plusvalore simbolico, un patrimonio di devozione e di amore per il mare che accomuna l’umanità.