Crollo di parte del cimitero di Camogli e circa 200 bare finite in mare. Oggi, nonostante l’intervento degli specialisti del Comsubin della Marina Militare, le operazioni di recupero dei feretri e dei cadaveri non hanno purtroppo portato ancora grandi risultati. Infatti,Le basse profondità creano una criticità ai palombari che nel muoversi riducono quasi a zero la visibilità.
L’esito di una giornata di ricerche è una salma recuperata che porta a 21 il numero complessivo dei corpi ritrovati finora, più i due rinvenuti sulla costa di Genova.
L’area di ispezione su cui devono agire gli esperti del Comsubin, è di circa 50mila metri quadrati dal largo verso la costa con profondità tra 5 e 10 metri.
Avvicinarsi proprio sotto costa, dove i tecnici ritengono che ci sia la maggior parte delle bare sommerse è pericoloso in quanto la falesia non è ancora stata messa in sicurezza.
Intanto, prosegue la demolizione dei loculi in bilico. Entro mercoledì, ha riferito il sindaco di Camogli Francesco Olivari, saranno stese sulla parete franata delle reti di contenimento: tutte operazioni per evitare distacchi di roccia che possano creare pericoli per chi opera in mare.
Al momento, sono 20 i palombari, messi a disposizione dalla Marina Militare, che si alternano a ciclo continuo, operando 2 o 4 alla volta, facendo riferimento a due battelli differenti.
Per quanto riguarda gli interventi a terra, da domani s’inizieranno le operazioni di messa in sicurezza delle 2 cappelle poste sul ciglio della parete franata. Martedì saranno stese le reti metalliche, mercoledì ne sarà rimossa una delle due, che risulta vuota, e giovedì sarà invece smontata l’altra, che contiene 8 feretri.