Crollo ponte Morandi. La Procura di Genova conclude le indagini su 10 individui accusati di aver sottratto quasi un milione di euro dalle dichiarazioni fiscali delle proprie imprese.
Gli individui avrebbero approfittato dei ristori destinati alle società nella zona rossa o arancione istituita in seguito al crollo del Ponte Morandi.
Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza sotto la guida del Pubblico Ministero Giancarlo Vona, identificherebbero i responsabili della Ge.Co. Consulting, con sede a Bologna, gli ideatori del sistema.
Si sospetta che attraverso la presentazione di F24, abbiano orchestrato la compensazione delle tasse per ottenere indebiti benefici.
Altri otto individui sono titolari di aziende coinvolte. L’accusa suggerisce che verso la fine del 2019, diverse imprese si sono trasferite nella ‘zona rossa’ o ‘arancione’, delineata dall’allora Commissario per l’emergenza Giovanni Toti in seguito al crollo.
Gli investigatori hanno scoperto la presenza di aziende improvvisamente insediate, che avrebbero assunto numerosi dipendenti per usufruire dei ristori e degli sgravi fiscali.
Alcune avrebbero avviato solo attività cartacea, pur beneficiando del credito di imposta.
Le indagini rivelano che alcune aziende sono state create ex novo, altre hanno trasferito fittiziamente il loro domicilio fiscale, mentre alcune hanno affittato spazi minimi senza mai essere operative.