ROMA Cronaca di una crisi annunciata. Si è consumata ieri pomeriggio in una tesa e drammatica seduta al Senato l’esperienza del Governo Conte, nato 14 mesi fa con un parto già allora molto difficile.
“Interrompo qui la mia esperienza di Governo, mi recherò da Mattarella e rassegnerò le mie dimissioni” il Premier Giuseppe Conte con queste parole pronunciate in Senato mette infatti fine all’esperienza del governo targato M5s-Lega che ha guidato il Paese negli ultimi 14 mesi. Conte aveva parlato di una “crisi trasparente” tanto trasparente quanto una sottile lastra di cristallo che ha sfondato a parole con discorso lucido quanto secco e definitivo.
Come previsto Conte ha attaccato duramente e frontalmente il Ministro degli Interni, Vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini che ha presentato (e poi ritirato nel proprio intervento dai banchi di Palazzo Madama spostandosi dal banco dei Ministri) una mozione di sfiducia verso lo stesso Conte: “Hai perseguito una scelta di interesse di partito e di interesse elettorale” – ha inciso il bisturi Conte riferendosi alla scelta di Salvini di voler interrompere l’esperienza di governo.
Animi tesi in Aula a Palazzo Madama con il lungo discorso di Conte che ha analizzato la situazione del Paese chiamato a breve ad affrontare e approvare la legge finanziaria. “La decisione – ha detto Conte – rischia di far precipitare l’Italia in una vorticosa spirale di incertezza politica ed economica”. Poi è arrivata la replica del Ministro Salvini che con tono sicuro ha ribattuto: “Rifarei tutto, chi ha paura del voto non è un uomo libero. Se questo Governo è finito è perchè stavano prevalendo i “Signor No”. La seduta ha preso subito gli accenti di una sfida diretta tra Conte e Salvini, senza esclusione di colpi. La Lega nel frattempo ha ritirato la mozione di sfiducia nei confronti del premier, ma ormai era troppo tardi. La replica finale di Conte, con Salvini ormai lontano, fuori da Palazzo Madama è stata ancora dura e decisa. Il Premier dimissionario ha ribattuto riferendosi ancora a Salvini: “Nessun problema, se ti manca il coraggio sul piano politico di assumere la responsabilità della crisi, me l’assumo io,vado da Mattarella”.
Una volta finito il dibattito difatti Conte è salito al Quirinale per consegnare ufficialmente le dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica. Si è trattato di un incontro breve, durato meno di un quarto d’ora, c’er ormai poco da dirsi. Ora a partire da questa mattina il Capo dello Stato inizierà le consultazioni per vedere se esiste una maggioranza alternativa di Governo e se ci sono le basi per mettere a punto un programma. Le consultazioni del Presidente della Repubblica Mattarella inizieranno alle 16 di oggi al Quirinale.
L’intervento di Giuseppe Conte
“L’apertura della crisi di governo da parte della Lega è una situazione grave con conseguenze per il Paese. Il Ministro degli Interni ha perseguito una scelta di partito e interesse personale”. Polemiche in Aula con Salvini che dice si suoi di stare tranquilli. Conte riprende: “Quando si decide di fare un governo del cambiamento, bisogna essere consapevoli che si assumono specifiche responsabilità nei confronti del Paese. La decisione rischia di far precipitare il Paese in una vorticosa spirale di incertezza politica ed economica. Come mai – riferendosi a Salvini – non ritira i ministri dopo aver presentato una mozione di sfiducia? Avete macchiato 14 mesi di lavoro di governo, avete offeso non solo il mio lavoro ma anche quello dei vostri ministri e sottosegretari che mi hanno affiancato in questo periodo. Avete macchiato tutte le misure che abbiamo portato avanti in questi mesi, compreso il Decreto Genova e tutte le altre misure”.
Il Premier alza i toni dialettici e si scaglia in modo deciso contro il Ministro degli Interni che siede alla sua destra a pochi centimetri: “Il Paese ha urgente bisogna che siano completate le misure iniziate per lo sviluppo. Caro Ministro (riferendosi a Salvini) hai chiesto pieni poteri e hai invocato le piazze, questa tua concezione mi preoccupa (Pd e M5s applaudono, la Lega contesta). Nel nostro sistema le crisi di governo si affrontano non nelle piazze ma nel Parlamento”. Conte richiama le parole di Federico II di Svevia e continua il suo attacco a Salvini: “Abbiamo bisogna di persone che abbiamo cultura e senso di responsabilità. Salvini doveva chiarire sulla vicenda dei fondi della Russia. Chi ha compiti di responsabilità di accostare i simboli religiosi – e Conte appoggia la mano sulla spalla di Salvini -. rischia di offendere i credenti e oscurare la laicità dello Stato”.
Conte poi si riferisce ai rappresentanti del M5s: “Bisogna lasciare che le valutazioni di governo vengano fatte alla fine. Il rispetto alle Istituzioni – riferendosi al caso dei fondi della Russia – va rispettato senza abbandonare l’Aula”. Conte pone ufficialmente fine al governo M5s-Lega: “L’esperienza di governo qui si arresta. Alla fine di questa seduta mi recherò dal presidente della Repubblica Mattarella per consegnargli le mie dimissioni”.
La risposta di Matteo Salvini
“Grazie finalmente – esordisce Salvini – rifarei tutto quello ho fatto. Sono un uomo libero, non ho paura del giudizio degli italiani. In quest’Aula ci sono donne e uomini liberi e donne e uomini non libere e chi ha paura del giudizio non è una donna o un uomo libero. Mi dispiace che mi abbia sopportato per un intero anno. L’Italia merita visione, lealtà, coraggio, giustizia, quella vera. Se qualcuno pensava a un cambio di alleanza diverse rispetto a un accordo con la Lega, non aveva che dirlo (riferendosi al M5s e a un presunto accordo con il Pd). I numeri dicono che abbiamo fatto cose buone e abbiamo commesso degli errori. Non mi rassegno all’Italia designata dall’Istat nel 2050, quella dello 0, (che non cresce). L’Italia perderà 4,5 milioni di italiani che se ne andranno e importerà 10,5 di immigrati che arriveranno nel nostro Paese. Ho parlato e ascoltato le parti sociali perchè nessuno lo faceva. La Lega è pronta a sostenere una manovra economica se ha almeno 50 miliardi per sostenere le parti sociali”.
Salvini prosegue come un fiume in piena: “Se questo governo si è interrotto è perchè in Parlamento e in commissione ci sono dei “Signor No” che bloccavano tutto”. E riferendosi a Conte il leader della Lega dice: “Io credo e non mi vergogno di questo. Omnia vincit amor (l’amore vince tutto). Siamo gli unici presunti fascisti e dittatori che vogliono il voto – attacca ancora Salvini riferendosi a quanto detto prima da Conte – se c’è già un accordo di potere e spartizione tra M5s e Pd ditelo, spiegatelo agli italiani e dite cosa volete fare. Se non è così, e c’è voglia di costruire, la via maestra è quella delle elezioni, perchè niente e nessuno meglio del popolo italiano può giudicare chi ha lavorato bene e chi ha lavorato male”. Salvini cita San Giovanni Paolo II: “La fiducia non si ottiene con le sole dichiarazioni o la forza ma va meritata con fatti e gesti concreti”, se volete andare avanti noi ci siamo ma con taglio dei parlamentari e poi voto”.
L’intervento di Matteo Renzi, Capogruppo PD al Senato
“Avete governato non bene per 14 mesi – attacca Renzi -. Avevate detto “Non faremo la fine di Renzi”, i vostri risultati economici sono un fallimento, e non è questo il vostro fallimento più grande. Bisogna prendere atto che la crisi che avete aperto rischia di portare il Paese per la prima volta in 73 anni a un voto autunnale. C’è da evitare l’aumento dell’Iva che porterebbe a una crisi dei consumi che solo la irresponsabilità di chi guarda al suo interesse elettorale. Noi la sfidiamo ovunque, dove volete, ma non sfidi l’interesse dell’Italia e degli italiani. Lei ha fatto un governo con il 17% e non con il 51%. Ci sono due questioni aperte che vanno affrontate: una riguarda la Lega e una il M5s. Ministro Salvini, faccia chiarezza sulla vicenda dei soldi della Russia. Ai Cinque Stelle dico, imparate sempre che dietro l’avversione personale, l’odio e gli insulti ci sono non le persone prese di mira ma gli affetti personale”.
La controreplica di Conte
“Nessun problema, se ti manca il coraggio sul piano politico” di assumersi la responsabilità della crisi “non c’è problema, me l’assumo io. Questa è la conclusione, unica, obbligata, trasparente. Vi ringrazio tanto, io vado dal presidente della Repubblica. Prendo atto che al leader della Lega Matteo Salvini – ha aggiunto Conte – manca il coraggio di assumersi la responsabilità dei suoi comportamenti. E’ evidente che la responsabilità della crisi porta visibile la sua firma. Non possiamo, se amiamo le istituzioni e i cittadini, affidarci a espedienti, tatticismi, giravolte verbali che faccio fatica a comprendere. Io apprezzo la coerenza logica e la linearità d’azione. Se c’è mancanza di coraggio, non vi preoccupate, me ne assumo io la responsabilità”.
Marcello Di Meglio