Il Teatro Govi di Bolzaneto, storica sala della Valpolcevera, ha deciso di non ospitare il terzo “Festival internazionale di musica e letteratura russa”, un evento per i 200 anni dalla nascita di Dostoevskji, come presa di posizione contro il conflitto in Ucraina.
“Il teatro Govi è un luogo di cultura, pace e speranza che non vuole aprirsi a chi preferisce le bombe alle parole”. “Non è giustificata questa censura nei confronti della cultura russa – afferma il senatore Mattia Crucioli di Alternativa, candidato sindaco alle amministrative di Genova – La caccia alle streghe non giova a nessuno e, in ogni caso, letteratura e cultura in genere non hanno niente a che fare con le aggressioni e quindi non devono essere boicottate”.
Crucioli esprime anche la solidarietà, sua e di tutta l’Alternativa, a Marc Innaro, inviato della Rai a Mosca, oggetto di accuse pretestuose e infondate da parte di alcuni quotidiani e di esponenti del Partito Democratico che hanno deciso di presentare un’interrogazione in Commissione di Vigilanza Rai. “È inaudito che un giornalista venga accusato di essere sostenitore della propaganda russa per aver effettuato una cronaca puntuale basata sui fatti”.
Innaro ha indicato, tra le cause dell’escalation russa in Ucraina, anche l’oggettivo allargamento verso est della Nato. “Né il PD né i quotidiani che lo hanno accusato ingiustamente – afferma Crucioli insieme a tutti i parlamentari di Alternativa – possono manipolare una verità oggettiva o arrogarsi il diritto di censurare o marginalizzare chi non si esprime sulle loro stesse posizioni”.
“Zittire le voci fuori dal coro – aggiungono – che non si allineino alla narrazione mainstream filogovernativa, come successo anche durante l’emergenza pandemica, è un pericoloso metodo di controllo e di compressione della libertà di opinione e di informazione. Un modus operandi che fa il gioco di chi governa soffocando qualsiasi forma di contraddittorio e di dissenso”.