La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande, scrive il filosofo Hans George Gadamer.
La cultura, bene universale, dovrebbe essere un diritto di ogni essere umano, a prescindere dal luogo in cui vive e dalle sue possibilità economiche. Applicando concretamente questo principio, Il Teatro Nazionale di Genova presenta il progetto “biglietto sospeso”.
Un’iniziativa solidale per consentire l’accesso alle sale teatrali alle fasce economicamente svantaggiate e favorire la partecipazione di chi, altrimenti, non potrebbe beneficiare di un’esperienza straordinaria. Un’ azione volta ad incentivare la crescita e la qualità della vita di una comunità, provando a ridurre le diseguaglianze, come fissato dall’obiettivo 10 dell’Agenda ONU 2030.
Un’idea divenuta concreta grazie al prezioso sostegno di Fondazione Carige.
Molte associazioni fra le quali la Cooperativa Il Biscione, la Comunità di S. Egidio, il Laboratorio Cooperativa Sociale, l’Associazione S. Marcellino, la Cooperativa Sociale il Me.Sto e la Comunità di San Benedetto, entrando quotidianamente in contatto con le fasce economicamente più deboli, individuano e segnalano al Teatro quelle persone che senza questa agevolazione non potrebbero coltivare i propri interessi culturali.
L’iniziativa, partita con lo spettacolo Turandot in scena al Teatro Eleonora Duse, continua con tre spettacoli del Festival Circumnavigando, Fora di Alice Rende, Le poids de l’âme di Chiara Marchese, C’est l’hiver, le ciel est bleu di Amanda Homa e Idriss Roca, in scena dal 27 al 30 dicembre alla Sala Mercato e al Teatro Modena.Eli/P.