I nuovi orizzonti delle terapie mediche potranno sfruttare anche il trattamento con la realtà virtuale (VR): un metodo innovativo ed efficace contro molte condizioni di squilibrio mentale.
Un traguardo raggiungibile grazie alla nuove capacità tecnologiche che vedono lo smistamento di dispositivi per interagire con la Realtà Virtuale accessibili al dettaglio. Una rivoluzione che è nata soprattutto per il settore del gaming, come anche le slot gratis, ma che ora potrà avanzare anche nella salute pubblica.
La maggior parte di noi è esposta a livelli di stress durante le proprie giornate. Chi più, chi meno, in alcuni casi la situazione può sfociare in qualcosa di debilitante. Alcuni esempi sono lo stress generale sul posto di lavoro, problemi relazionale, paura e fobie, depressione e altri disturbi dell’ansia tra cui il disturbo da stress post-traumatico (PTSD).
Si calcola che tra il 13% e 20% delle persone possa essere diagnosticata una malattia mentale. Le condizioni psicologiche per far emergerle, infatti, sono molto comuni nei nostri stili di vita, anche se non tutti cadono in stati di stress significativo. Questo ha una ricaduta anche sull’economia, sulla produttività del paese e i costi della sanità.
Ci sono molti disturbi con trattamenti molto efficaci che non richiedono farmaci. Tuttavia, molti medici tendono ancora a prescrivere dosi eccessive di farmaci che hanno un basso rendimento e causano effetti collaterali importanti.
La Realtà Virtuale (VR) non è uno strumento totalmente sconosciuto: è, infatti, usato da decenni per gestire in modo sicuro e controllato il trattamento dell’esposizione alla realtà virtuale (VRET).
A causa dei costi e dei limiti della tecnologia, fino ad oggi non si è diffuso ampiamente. Con l’evoluzione tecnologica e la disponibilità di supporti VR a basso costo, l’applicazione delle terapie sta trovando nuove opportunità per promuovere il decentramento e raggiungere un numero più alto di pazienti.
Come per la realtà virtuale in altri campi, la terapia VR utilizza headset e software per permettere ai pazienti di sperimentare situazioni che sono legate alle loro preoccupazioni o paure, come la paura del volo, l’ansia sociale, fobie specifiche (es. gatti, cani, serpenti, ragni), e ossessioni (es. paura di germi o di infezioni).
Oggi la sfida principale risiede nel collezionare prove cliniche e dati che supportino le modalità di utilizzo della VR per gestire un trattamento efficace sia in clinica (uso esteso) che da remoto. Le società che vogliono penetrare in questo mercato dovranno condurre studi clinici ben progettati, randomizzati, controllati e correttamente guidati per alterare o influenzare il paradigma terapeutico. Nel prossimo futuro ci sarà sicuramente un diluvio di applicazioni VR che cercheranno di risolvere questi problemi di salute mentale.
I maggiori centri di cura puntano molto su questa tecnologia e sono molto entusiasti dei risultati che stanno emergendo.