Da domenica 29 novembre, con l’inizio dell’Avvento, entra in vigore nella maggior parte delle diocesi italiane il nuovo Messale. Avranno tempo di entrare perfettamente a regime entro la Pasqua del 2021
Le revisioni sono state apportate dalla Cei, la Conferenza episcopale italiana e presentate questa mattina al Papa, dopo un percorso lungo sedici anni.
A partire da domenica prossima 29 novembre, con l’inizio dell’Avvento, in tutte le chiese cattoliche italiane entra in vigore il nuovo Messale, che introdurrà una serie di modifiche alle formule e alle preghiere più popolari e conosciute.
Le diocesi italiane avranno tempo di aggiornarsi entro la Pasqua del 2021
Ad esempio, nel Padre Nostro, arrivano le parole: “non abbandonarci in tentazione” e non più “non ci indurre in tentazione”. Al momento della consacrazione, il prete all’altare dirà: “ecco l’Agnello di Dio… beati gli invitati alla cena dell’Agnello” e dopo il Santo: “veramente santo sei tu, o padre” e proseguirà con “santifica questi doni con la rugiada del tuo Spirito”. Nella consacrazione c’è anche un’altra modifica: “consegnandosi volontariamente alla passione”.
Il Gloria avrà una nuova formulazione: “Pace in terra agli uomini amati dal Signore”, mentre per l’atto penitenziale verrà aggiunto: “Confesso a Dio onnipotente fratelli e sorelle tutti”.
La stessa Cei precisa come il linguaggio debba essere più paritario ad esempio alla parola fratelli deve seguire quella di sorelle.
Il sacerdote, nel nuovo Messale, precisa la Cei “non deve togliere o aggiungere alcunché di propria iniziativa” in quanto la “superficiale propensione a costruirsi una liturgia a propria misura, pregiudica la verità della celebrazione” e “arreca anche una ferita alla comunione ecclesiale”.