Dal 2 luglio in piazza San Matteo la 25ª edizione del Festival in una notte d’estate, “La regina disadorna” inaugura il programma
Dal 2 luglio in piazza San Matteo la 25ª edizione del Festival in una notte d’estate di Lunaria Teatro, che celebra il quarto di secolo con una mostra al Sottopasso De Ferrari e un numero record di proprie produzioni, in un cartellone che spazia tra prosa, musica e danza e ospita, ancora una volta, alcune delle più importanti e innovative compagnie da tutta Italia
“L’architettura della parola tra città e natura” scandisce il tema della 25ª edizione del Festival in una notte d’estate, la rassegna organizzata in piazza San Matteo – e non solo – da Lunaria Teatro che, giunta al quarto di secolo, si attesta definitivamente tra gli appuntamenti storici nel panorama culturale genovese.
Un traguardo che la compagnia, fondata e co-diretta da Daniela Ardini e Giorgio Panni, si accinge a celebrare con una mostra dedicata alla storia del Festival ed un numero record di proprie produzioni – ben otto tra prime e nuovi allestimenti – in un programma che, come sempre, spazia tra prosa, musica e danza, e coinvolge alcune tra le più prestigiose compagnie teatrali italiane arrivando a spingersi, per la prima volta, fino a settembre.
Si va in scena a partire da sabato 2 luglio con “La regina disadorna”, impersonata da Carola Stagnaro, nella collaudata formula dello spettacolo itinerante che trasporta le più belle pagine di Maurizio Maggiani direttamente nei vicoli del centro storico, partendo dal chiostro di San Matteo e passando per il ritrovato teatro Tiqu di Piazzetta Cambiaso, per arrivare alle Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola con la visita all’Ecce Homo, capolavoro di Antonello da Messina e “motore immobile” del romanzo.
Numerose e significative sono le ospitalità che impreziosiscono questa edizione del Festival, in un ideale giro d’Italia che da Torino scende fino a Bari passando per Firenze, Modena e Napoli e toccando anche le isole, con contributi da Cagliari e Palermo.
Nome importantissimo è quello di Licia Lanera, vincitrice dei premi Eleonora Duse e Virginia Reiter e del Premio Ubu come migliore attrice italiana under 35 che, venerdì 8 luglio, mette in scena “Guarda come nevica 1. Cuore di cane”, lavoro sul romanzo di Michail Bulgakov caratterizzato da una struttura musicale decisa, affidata al compositore di musica elettronica Tommaso Qzerty Danisi, in una molteplicità di suoni e di voci che catapultano lo spettatore nell’atmosfera moscovita e restituiscono forza pirotecnica alla scrittura. Gli effetti sonori riprendono la bufera, le lamiere che sbattono, matite che scrivono su pagine di diari, trivelle e seghe che aprono scatole craniche, tacchi di scarpe che corrono e voci, tante voci.
Tutte affidate a Licia Lanera che prosegue, così, il suo percorso impervio negli abissi delle proprie corde vocali, sperimentandone ogni possibilità. Lo spettacolo – per il quale la Lanera e Danisi sono stati tra i finalisti dei Premi Ubu 2019, rispettivamente per il ruolo di miglior attrice e di migliore progetto sonoro – è una co-produzione tra la compagnia della stessa Licia Lanera, con base a Bari, ed il Teatro Piemonte Europa.
Venerdì 15 luglio la cagliaritana Akròama Teatro porta sul palco “Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati, una folgorante metafora del viaggio dell’uomo verso la solitudine e la morte con Simeone Latini sul palcoscenico e la regia di Lelio Lecis. Martedì 19 luglio è la volta di una compagnia ormai di casa a San Matteo, il Teatro delle Donne di Firenze che, quest’anno, presenta “L’ingrediente perduto”, storia di emigrazione tutta al femminile tratta dall’omonimo romanzo di Stefania Aphel Barzini, diretta e interpretata da Claudia Della Seta assieme ad Elena Baroglio, Sofia Diaz, Maurizia Grossi e Virna Zorzan.
Un modo diverso per raccontare la Shoah, mostrandone il versante di amorosa speranza anziché quello dell’orrore, è la strada scelta dal Teatro Libero di Palermo: “La merce più preziosa” che dà il nome allo spettacolo, in scena venerdì 22 luglio, infatti, è proprio l’amore, secondo lo stile tragicomico e grottesco del drammaturgo francese Jean-Claude De sguaines, per l’adattamento teatrale e la regia di Beno Mazzone, capace di intervenire sul testo originale con la stessa levità poetica con cui si carezza un figlio narrandogli una favola. In scena gli attori Giada Costa, Vincenzo Costanzo e Giuseppe Vignieri.
Martedì 26 luglio è la volta della torinese Assemblea Teatro con “Il peso della farfalla” di Erri De Luca, che vede per protagonisti Angelo Scarafiotti, Gisella Bein e Stefano Cavanna diretti da Enzo Sicco, sulle musiche dal vivo di Rinaldo Bellucci e gli effetti sonori e le campionature originali di Brian Eno. Giovedì 4 agosto il Teatro Segreto di Napoli ci racconta, invece, “Le storie del mondo”, rifacendosi a Le metamorfosi di Ovidio e affidandosi all’interpretazione di Roberto Nobile, attore di lungo corso molto noto anche per le sue apparizioni al cinema – dove è stato diretto, tra gli altri, da Nanni Moretti, Gianni Amelio, Giuseppe Tornatore, Sergio Rubini Michele Placido e Carlo Mazzacurati – e in televisione, con ruoli ricorrenti ne La Piovra, Distretto di Polizia e Il Commissario Montalbano.
Non solo prosa al Festival in una notte d’estate: numerosi, come sempre, sono infatti gli sconfinamenti nella musica. Giovedì 14 luglio apre il programma dei concerti la Camerata Musicale Ligure con “Città e natura. Percorsi tra terra e acqua”; il successivo 21 luglio la chitarrista Michela Centanaro, il polistrumentista Julyo Fortunato, la cantante Maria Giulia Mensa ed il narratore Franco Avran riservano un doppio tributo a Dalla e Battisti in “Marzo 1943: Lucio incontra Lucio”, cantando le più belle canzoni di due pesi massimi della musica italiana nati, curiosamente, a meno di ventiquattr’ore di distanza l’uno dall’altro.
Ad essere celebrato da Roberto Matta e Giangi Sainato è, invece, Pino Daniele, venerdì 29 luglio in “Me piace ‘o blues”. Infine, martedì 2 agosto, a Chiavari, il gruppo Magazin Mediterraneo ricorda, insieme a Silvio Ferrari voce narrante, il cantautore e attivista genovese Buby Senarega in “Dove cresce l’ulivo”.
Ad arricchire il programma principale un trittico di appuntamenti dedicati alla danza, a cui il Festival riserva le serate del lunedì: l’11 luglio “Fight or flight” di Simone Maier per Mechanical Monkeys; il 18 luglio “Identity” di Patrizia Genitoni, Beatrice Rossi e Carolina Traverso per Alevilla, Knut Kollective e Studio Dyv Top; e il 25 luglio Alex Atzewi e la sua compagnia con “Walled Nature”.
Si diceva, poi, del numero record di produzioni Lunaria: detto de “La regina disadorna” cui spetta l’onore di aprire il programma, il Festival prosegue giovedì 7 e sabato 9 luglio mettendo “D’Oria e Fieschi a confronto” in due monologhi che si intersecano con la danza e raccontano la storia della congiura dei Fieschi e del suo principale artefice, l’ammiraglio Andrea D’Oria: prima “Gian Luigi e la gloria”, scritto da Vico Faggi e interpretato da Francesco Patanè, accompagnato dal ballerino Francesco Adamo; e a seguire il “Ritratto di principe con gatto” di Elena Bono, con Vanni Valenza e le danzatrici Beatrice Rossi, Veronica Manzo e Arianna De Santis sulle coreografie di Patrizia Genitoni.
Mercoledì 13 luglio, con replica lunedì 1º agosto, si racconta la “Storia di un cantastorie: Cereghino, detto Scialín” che, nella nuova edizione con protagonisti Rita Castaldo e Alessio Zirulìa, vincitore del Premio Hystrio alla Vocazione 2021, ripercorre le sofferte vicende della famiglia dei Cereghino, cantastorie originari della Fontanabuona oggetto di persecuzione religiosa, intorno alla metà dell’Ottocento, perché rei di avere propagato il credo valdese nelle valli dell’entroterra ligure.
Due gli appuntamenti per i più piccoli, entrambi con il poliedrico Andrea Benfante assoluto protagonista: giovedì 28 luglio per narrare la favola di Italo Calvino “La foresta-radice-labirinto”; mercoledì 3 agosto, eccezionalmente a Villa Bombrini e ad ingresso libero, per dare corpo e voce a tutti i personaggi di un grande classico come “Pinocchio”.
Ancora una digressione da San Matteo venerdì 5 agosto, in un luogo altrettanto caro a Lunaria come la Terrazza del Collegio degli Emiliani di Nervi, per il ritorno di “Maruzza Musumeci”, adattamento dell’omonimo racconto di Andrea Camilleri con protagonista Pietro Montandon.
Il Festival in una notte d’estate ritrova la propria casa lunedì 8 e martedì 9 agosto ambientando, nel Chiostro di San Matteo, “Gradiva”, novella di Wilhelm Jensen su cui Sigmund Freud basò il suo primo saggio applicato all’arte: una storia d’amore apparentemente semplice che segue il progressivo delirio per il quale Norbert, interpretato ancora da Francesco Patanè, è spinto a seguire la sua Gradiva, Sara Mennella, fino a Pompei.
Mercoledì 10 agosto, infine, il reading di “Novecento”, famosissimo racconto breve di Alessandro Baricco, affidato a Pietro Montandon e con un accompagnatore d’eccezione al pianoforte: il grande Dado Moroni.
Numerosi anche gli eventi collaterali che accompagnano il Festival in una notte d’estate 2022 giù dal palco, a cominciare dalla mostra a ingresso libero #FestivaLunaria25 che, dal 7 luglio al 16 settembre, ripercorre gli spettacoli, i grandi nomi e gli allestimenti più prestigiosi succedutisi in piazza San Matteo in un quarto di secolo. Il loggiato di Palazzo Giulio Pallavicino, invece, martedì 26 luglio ospita l’intervista di Elia Tedesco a Piero Nuti, autentico nume tutelare del teatro italiano, che presenta il libro “Dimmi qualcosa di dolce”, in cui racconta i 60 anni di teatro insieme alla grande attrice Adriana Innocenti.
Stessa location per gli immancabili incontri aperitivo curati da Remo Viazzi e dedicati, nel centenario della scomparsa di Giovanni Verga, ai “Malavoglia”, in programma il 18, 15, 19 e 22 luglio.
Ma non finisce qui perché, per la prima volta, il Festival avrà un’appendice a settembre, all’insegna delle proposte didattiche: si inizia con la riproposizione de “La regina disadorna” sabato 10, per proseguire con una serata dedicata a Pirandello, lunedì 12, introdotta da un incontro con una delle maggiori esperte del grande autore siciliano a livello internazionale, la professoressa Graziella Corsinovi, e a seguire la messa in scena de “L’uomo dal fiore in bocca”, con Pierluigi Cominotto e Paolo Drago. Infine, giovedì 15 e venerdì 16 settembre, “Una storia italiana”, spettacolo di Edouard Pénaud sugli anni di piombo, ispirato a Gli scritti corsari di Pasolini.
Il “Festival in una notte d’estate” è realizzato con il sostegno di Regione Liguria, Comune di Genova e Camera di Commercio di Genova ed è patrocinato dalla Città Metropolitana di Genova. Si ringraziano lo sponsor Generali ed il partner tecnico Green City Light, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola, Teatro Nazionale di Genova, l’abate Don Carlo Parodi, la famiglia D’Oria e Armando Idà.