A Palazzo Rocca la mostra promossa dal Comune e dal Gruppo Fotografico di Chiavari
Dal 7 dicembre a Palazzo Rocca la mostra CONSONANZE di Mario Cresci, in occasione del 50° anniversario dalla sua fondazione, sono lieti di presentare Consonanze, la mostra personale di Mario Cresci (Chiavari, 1942), curata dall’Archivio Mario Cresci di Bergamo e con il testo critico di Luca Fiore.
Il percorso espositivo è composto da una selezione di opere realizzate in tempi diversi, su tematiche e molteplicità di soluzioni formali differenti: disegno, fotografia, video, installazione e site specific, in una continua investigazione sulla natura del linguaggio visivo attraverso il mezzo fotografico.
L’esposizione sarà visitabile nelle sale di Palazzo Rocca, dal 7 dicembre al 9 febbraio 2025, dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19, mentre sabato, domenica e festività dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. L’inaugurazione si svolgerà sabato 7 dicembre alle ore 17, presso l’Auditorium San Francesco, in presenza dell’artista.
«É un vero onore ospitare la mostra fotografica di Mario Cresci. Mario Cresci nasce a Chiavari nel 1942 e per questo siamo orgogliosi di avere una tale personalità tra le eccellenze del nostro territorio – dichiara l’assessore alla cultura, Silvia Stanig – Una carriera eccezionale costellata di mostre, premi, riconoscimenti e partecipazioni alle più grandi mostre culturali internazionali.
Dopo il primo Reportage in Basilicata abbiamo conosciuto un Mario Cresci dinamico ed eclettico artista, fotografo, fotografo di scena, docente… Fin dagli anni ’70 Cresci porta avanti la sua ricerca che va ben oltre la semplice fotografia e attraversa l’opera grafica, gli audiovisivi, le installazioni applicando la cosiddetta Cultura del progetto messa in relazione con i diversi linguaggi visivi senza aver mai paura di sperimentare.
Un particolare ringraziamento va al Gruppo Fotografico Chiavari per l’eccellente organizzazione».
«Cresci ha deciso di entrare nelle sale di Palazzo Rocca provando a creare delle consonanze tra i dipinti della collezione della Pinacoteca e la propria produzione, soprattutto degli anni recenti. C’è la sala dei ritratti, quella dei dipinti a tema religioso, quella della pittura di genere. Il suo linguaggio non è mai solo referenziale, ma cerca di essere quanto più possibile critico e metalinguistico.
Il Gruppo Fotografico ha voluto dedicare questo 50° anniversario ai soci che nell’ ultimo decennio sono scomparsi prematuramente.