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Ddl Zan, il Pd si schiera con Fedez e attacca la Lega: vuole fermare legge di civiltà

Garibaldi (PD): Con Bucci siamo al tentativo del terzo mandato Toti
Capogruppo regionale del Pd Luca Garibaldi (foto di repertorio)

“Il ddl Zan, contro discriminazioni e violenze per orientamento sessuale, genere, identità di genere e abilismo, è stato finalmente calendarizzato in Commissione Giustizia del Senato. Sono state settimane, le ultime, piene di discussioni e di becero ostruzionismo su un tema così importante e delicato, ma alla fine con 13 voti favorevoli e 11 contrari del centro destra, il ddl potrà finalmente approdare in aula.

Si tratta di una battaglia di civiltà, che esponenti della destra più becera stanno trasformando e modificando con una narrativa da medioevo, per far credere ai propri elettori e ai cittadini quello che non è.

Il ddl Zan non punirà la libertà d’opinione, non esiste uno strumento legislativo già uguale, non toglierà diritti ad alcuni, come non ne darà maggiori ad alcuni.

Protagonista dell’ostruzionismo della Lega è il senatore della Lega Andrea Ostellari, che per mesi ha tenuto ostaggio in Commissione il disegno di legge del parlamentare Pd per poi candidarsi a farne da relatore in aula, per tentare di frenarne l’approvazione”.

Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale Luca Garibaldi (Pd).

“A ricordarne il comportamento, così come le decine di dichiarazione omofobe da parte di esponenti della Lega – ha aggiunto Garibaldi – è stato il cantante Fedez, che durante il ‘concertone’ del Primo Maggio, ha rivolto una denuncia potente contro chi, come la Lega, vuole impedire l’approvazione di questa legge di civiltà.

Un discorso chiaro, e un gesto di presa di posizione politica non scontato da parte di personalità che hanno grande influenza.

La denuncia di Fedez è duplice, perché la Rai ha tentato di censurare l’intervento dell’artista, perchè ‘inopportuno’.

Che la principale azienda culturale di questo Paese tenti la strada della censura politica, è inaccettabile. Chi l’ha tentata dovrebbe dimettersi immediatamente e la Commissione Rai aprire una inchiesta.

Nel frattempo, speriamo che il dibattito generato dia una ulteriore spinta verso l’approvazione del disegno di legge Zan. Faccio il tifo per i diritti e anche per questa battaglia di civiltà”.