“Oggi siamo scesi in piazza a fianco dei ristoratori liguri, che sono molto preoccupati per le loro aziende in quanto rischiano di fallire a causa delle restrizioni imposte dal Governo a seguito della pandemia da coronavirus.
Pur avendo investito tanti soldi e avendo adottato tutte le misure richieste dai decreti governativi, attualmente con l’area di criticità gialla non possono fare l’apertura serale.
Una situazione che porterà, se nulla dovesse cambiare entro breve tempo, alla chiusura definitiva di molte attività sul territorio genovese e ligure.
Non bisogna dimenticare che gli esercenti, durante il periodo di inattività o parziale attività, da quasi un anno sono costretti a continuare a pagare le bollette, i fornitori, gli affitti.
Giustamente, lamentano anche il fatto che i ristori arrivati ad oggi sono del tutto insufficienti e che diversi dipendenti non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione promessa da Roma.
Sulle questioni più urgenti da risolvere si è poi tenuto un incontro di una delegazione dei ristoratori con l’assessore allo Sviluppo economico Andrea Benveduti, al quale sono state ribadite le richieste e le preoccupazioni del comparto, peraltro già conosciute e condivise dal nostro esponente in giunta regionale”.
Lo hanno dichiarato il capogruppo e vice capogruppo regionale Stefano Mai e Sandro Garibaldi (Lega) che oggi pomeriggio hanno partecipato alla manifestazione dei Ristoratori Uniti Liguria in piazza De Ferrari.
“Tra cassa integrazione che non arriva e ristori insufficienti non si può chiedere ad aziende e famiglie di resistere all’infinito. Per questo la Lega è scesa in piazza col settore della ristorazione, un comparto distrutto dalle scelte ondivaghe del Governo” ha inoltre commentato Lorenzo Viviani, commissario Lega a Genova.