Nursing Up: 1848 operatori contagiati negli ultimi 30 giorni
Sindacato infermieri Nursing Up: “I dati dell’Istituto Superiore della Sanità sono inconfutabili e non possono passare, pericolosamente, sotto traccia. 1848 operatori sanitari contagiati negli ultimi 30 giorni. Sono numeri preoccupanti, se si pensa che sono trascorsi 17 mesi dall’inizio della Pandemia, e il 70% degli italiani, compresi infermieri e medici, sono stati sottoposti alle due dosi di farmaco anti-Covid. Cosa succede? Certo non ci troviamo solo di fronte alla problematica, fin troppo sottovalutata, della non totale efficacia dei vaccini.”
“Lo sapevamo, noi infermieri – prosegue il presidente Nazionale del Nursing Up, Antonio De Palma – quando abbiamo deciso di sottoporci, coscientemente, in massa, alle somministrazioni. Ne erano e ne sono a conoscenza i cittadini. Ma non ci vengano a dire, di fronte all’esplodere delle varianti, che è tutto sotto controllo e che dovevamo aspettarcelo”… “Ci indigna non sapere cosa sta accadendo realmente. L’Inail parla chiaro: l’82% degli operatori sanitari che si ammalano, nel comparto sanità, sono ancora infermieri. La categoria, che oggi, in assoluto, è al primo posto come numero di decessi, tra tutti i lavoratori italiani, è la nostra. Non si tratta di sterili polemiche, siamo quelli abituati a combattere e a farlo nel silenzio delle stanze e delle corsie degli ospedali. Ma se ad oggi, 50 infermieri al giorno, quasi tutti vaccinati, si ammalano ancora di Covid, abbiamo diritto a una spiegazione. Vogliamo che sia fatta luce su quanto sta accadendo. Le Direzioni sanitarie italiane, chiariscano immediatamente quanto sta accadendo nelle ultime settimane nei loro ospedali.
Vogliamo comprendere fino a che punto gli infermieri già vaccinati si stiano ammalando di nuovo, vogliamo sapere se questa impennata di casi è stata presa in considerazione dagli organismi di vigilanza al fine di valutare la reale efficacia del vaccino”.
A scriverlo in una nota stampa Antonio De Palma, presidente Nazionale del Nursing Up, Associazione Nazionale Sindacato Professionisti Sanitari della Funzione Infermieristica autonomo di categoria.
A proposito dell’eventuale terza dose per gli infermieri De Palma chiede chiarezza
“Se il numero di cittadini re-infettati in rapporto al loro numero complessivo fosse percentualmente analogo a quello degli infermieri che oggi si infettano negli ospedali, potremmo davvero essere certi dell’attuale, dichiarato, livello di protezione attribuito ai vaccini? I dati dell’Iss vanno presi sul serio: nessuno ha il diritto di nascondere la verità, quando in ballo c’è la salute degli infermieri e dei cittadini. Vogliamo sapere cosa succede nelle aziende sanitarie pubbliche.
Gli screening sulle condizioni di salute degli operatori già sottoposti alle somministrazioni, e in particolare il controllo dei loro livelli anticorpali, ci risultano sporadici, salvo rari casi. Non possiamo certo aspettare le esplosioni dei focolai per effettuare tamponi di massa tra i dipendenti del Ssn.
Così come occorre chiarezza, una volta per tutte, in merito alla terza dose.
Lo abbiamo già chiesto espressamente. Appare evidente che, alla luce dei nuovi contagi, siamo di fronte oggi ad una potenziale riduzione dell’immunità per gli infermieri che si sono vaccinati tra gennaio e febbraio 2021. Cosa stiamo aspettando a prendere decisioni risolutive, e soprattutto certe e valide per tutti?”