“Le aziende genovesi che hanno denunciato danni diretti e indiretti causati dal tragico crollo del Ponte Morandi portano a un conto di 400 milioni di euro. È il dato diffuso dalla Camera di Commercio di Genova e confermato questa mattina nel corso della Commissione consiliare sulla situazione delle attività commerciali e gli aspetti legati allo sviluppo economico in questa fase di emergenza”.
Lo hanno dichiarato stamane i consiglieri comunali del Pd. Complessivamente, l’impegno del Governo Lega-M5S per Genova ammonta a oltre 1 miliardo di euro come precisato anche dal viceministro genovese Edoardo Rixi (Lega).
Come si ricorderà, il Decreto Genova nei giorni scorsi è passato alla Camera con i voti di Lega-M5S-FdI. Mentre i deputati del Pd e di Leu hanno votato contro e quelli di Forza Italia si sono astenuti (tranne la spezzina Manuela Gagliardi che ha votato sì).
“Una cifra di questa portata – hanno aggiunto di consiglieri comunali del Pd – non può che destare allarme, considerato che nel Decreto Genova le risorse previste sono nettamente inferiori. Inoltre, è necessario sottolineare che, sempre secondo i dati forniti da Camera di Commercio, solo circa il 30% delle imprese della vasta area intorno alla Valpolcevera hanno presentato il modulo di richiesta danni.
La nostra preoccupazione è stata condivisa dalle diverse realtà economiche e produttive presenti in Sala Rossa a Tursi: rappresentanti di Camera di Commercio, Legacoop, Confindustria, Cna, Ascom, Confesercenti, e diversi CIV della Valpolcevera e del Ponente.
Gli stanziamenti per Genova decisi dal Governo sono insufficienti, dobbiamo dirlo con forza.
Il grido d’allarme dell’economia genovese non può restare inascoltato, crediamo perciò sia preciso dovere del Comune prendere una posizione netta rispetto alle scelte dell’esecutivo e chiedere ulteriori risorse in questa fase di discussione del documento.
Ci attendiamo perciò che la prossima seduta del consiglio comunale sia dedicata al decreto con un’analisi precisa delle proposte approvate e di quelle respinte e dei finanziamenti stabiliti ad oggi.
Non è pensabile che il Comune non si pronunci su questa insufficienza di fondi, da questa partita dipende il futuro della nostra città e del Paese, lasciare le cose come stanno significherebbe causare un danno enorme a Genova. E noi non abbiamo nessuna intenzione di diventare responsabili di questo.
Dall’indomani della tragedia del 14 agosto abbiamo avviato un lavoro di ascolto e confronto a tutti i livelli con i rappresentanti del mondo produttivo e dei cittadini, per costruire insieme proposte efficaci di contrasto alla crisi inevitabilmente venutasi a creare. Queste proposte sono state portate a Roma dai nostri parlamentari e sostenute nel corso dei dibattiti sul Decreto nelle Commissioni e in aula”.