Il 17enne sospettato dell’omicidio di un 54enne marocchino avvenuto ieri sera in via dei Pescatori 2 a Genova Foce si è costituito confessando il delitto ai carabinieri di Chiavari, ma una volta portato nella Questura genovese si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al procuratore capo del Tribunale per i minorenni.
Si tratta di un minorenne di nazionalità italiana, che è stato sottoposto a fermo per l’omicidio di Ahmed Chawqui, ucciso con almeno quattro coltellate nella sua casa.
Il presunto assassino, che risiede in un comune del Golfo del Tigullio, si è presentato questa mattina in caserma a Chiavari con la sorella e avrebbe fatto alcune ammissioni.
“Sì – avrebbe spiegato agli investigatori – l’ho ucciso io. Ero andato a casa sua perché mi molestava via chat e volevo che cancellasse il mio numero”.
I carabinieri hanno verbalizzato e poi hanno portato il 17enne in Questura a Genova, dove però, è stato riferito, non ha più voluto parlare per confermare le prime parole messe a verbale stamane.
Una delle piste che gli investigatori stanno seguendo per fare luce sull’omicidio di Ahmed Chawqui è quindi quella a sfondo sessuale.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Squadra mobile genovese, vittima e aggressore si sarebbero conosciuti a Genova circa una settimana fa e poi si sarebbero scambiati dei messaggi in chat.
Ieri si sarebbero incontrati, ma sarebbe nata una discussione culminata nella mortale aggressione.
Il minorenne sarebbe poi scappato in viale Brigate Partigiane, dove avrebbe gettato via il coltello, che però non è stato ancora trovato.
Gli inquirenti sono riusciti a ricostruire una parte degli spostamenti grazie alle numerose telecamere presenti nella zona.
Il presunto assassino potrebbe quindi avere preso un treno nella vicina stazione Brignole per rientrare nel Tigullio, dove vive con la sorella.
Gli agenti hanno sequestrato gli abiti del 17enne e nelle prossime ore verrà eseguita l’autopsia sul 54enne.
Il procuratore capo del tribunale i minorenni ha chiesto la convalida del fermo in base agli elementi finora raccolti.
A dare l’allarme, ieri sera, era stata una vicina di casa: “Prima ho sentito urlare e poi un botto. Mi sono affacciata sul ballatoio e ho visto Ahmed affacciato che gridava aiuto. Gli ho chiesto cosa fosse successo e mi ha detto solo di chiamare un’ambulanza”.