Arpal è operativa fin da questa notte con oltre trenta unità, dalla direzione ai tecnici del territorio, passando per informatici, meteo e comunicatori per le verifiche ambientali connesse alla demolizione di Ponte Morandi.
I campionamenti sull’eventuale presenza di fibre di amianto potenzialmente aerodisperse dopo la demolizione saranno effettuati a supporto dell’Asl3.
Allo stesso modo, il monitoraggio della qualità dell’aria è finalizzato ad accertare il ritorno alle condizioni pre-esplosione.
La rete di monitoraggio Arpal servirà per confrontare i dati con quelli della rete di rilevamento installata dall’Associazione temporanea di imprese.
Tutte le informazioni saranno a disposizione della Prefettura e della Struttura Commissariale, che si occuperà di fornire gli aggiornamenti sull’evoluzione della situazione.
Per la giornata della demolizione, Arpal ha installato: 2 strumenti ottici con misura minuto per minuto di PM10 e PM2.5 (a valle della pila 11 all’interno del cantiere, a nord della pila 10 sull’edificio di formazione della Rfi – in collaborazione con Arpa Valle d’Aosta)
1 strumento ottico con misura oraria (a nord della pila 10 nel mezzo mobile a Certosa)
1 strumento ad assorbimento raggi beta con dato orario di PM10 e PM2.5 (a valle della pila 11 in Piazza Masnata)
2 gravimetrici vento-selettivi per il PM10 a monte e a valle delle pile da abbattere
1 gravimetrico per il PM2.5 a valle della pila 10 in zona via Porro
4 deposimetri per le polveri totali (più 1 per il bianco)
6 sensori “stand alone”, per monitorare finestre temporali su più giorni.
La normativa prevede dei valori di riferimento di qualità dell’aria, giornalieri per il PM10 (50 microgrammi/metro cubo da non superare più di 35 volte in un anno), e delle medie annuali per PM 10 e PM 2.5 (40 e 25 microgrammi/metro cubo).
Ma, nello specifico, non esistono valori di esposizione di riferimento: i dati verranno osservati, valutando i risultati di questi giorni, il possibile picco successivo all’esplosione e il ritorno alle condizioni pre-demolizione.
AMIANTO:
Per le fibre di amianto, Arpal ha posizionato 9 postazioni di campionamento distribuite uniformemente sull’area circostante al cantiere: le pompe verranno azionate prima dell’esplosione, aspireranno su apposito filtro 10 litri d’aria a minuto e i primi filtri saranno sostituiti passate 3 ore (poi dopo 6 e verosimilmente 12, 20 e 26 ore dalla detonazione, anche in base alle risultanze ottenute).
Saranno portati in laboratorio presso la sede Arpal di Fiumara, per l’analisi al Microscopio elettronico a scansione (SEM) con microanalisi a dispersione di energia (EDAX), che richiede, a seconda delle condizioni del filtro (di cui vengono analizzati 2 mmq dai 2000 ingrandimenti in sù) anche qualche ora di tempo tecnico analitico.
Sarà necessario individuare, se presenti, le fibre che il “Decreto del Ministro della Sanità 06/09/94 all. 2b” definisce fibre di amianto respirabili aerodisperse: si tratta di quelle identificate come amianto tramite analisi della morfologia e della composizione, con diametro inferiore a 3 micron.